Accordo tra Turchia e Ue: 3 miliardi per l’emergenza immigrati

L’Ue si impegna a riprendere in considerazione l’entrata del Paese in Europa. In cambio, Ankara si farà carico della maggior parte dei profughi in fuga dalla guerra

Turchia e Ue siglano un piano di azione per far fronte all’emergenza profughi. Il Consiglio dei 28 capi di Stato europei ha infatti autorizzato lo stanziamento di 3 miliardi di euro di fondi aggiuntivi iniziali per aiutare il Paese. La somma, più bassa rispetto ai 3 miliardi annuali richiesti dalla Turchia, sarà condizionata al «bisogno e natura del finanziamento». Contestualmente l’Ue si è impegnata a riaprire le trattative per l’ingresso della Turchia in Europa: il primo appuntamento ufficiale sarà a dicembre, dove si discuterà della governance economica. Inoltre l’Europa prende in considerazione la possibilità di un alleggerimento del regime dei visti di ingresso entro ottobre 2016.

In cambio, il premier turco Ahmet Davutoglu si è impegnato a trattenere in Turchia la maggior parte degli immigrati, in fuga dalle guerre in Siria e in Iraq. Al contempo verranno intensificati i controlli di frontiera, per evitare che i profughi entrino illegalmente in Europa. Una mossa che contribuirebbe a mettere al riparo i Paesi europei, Germania in primis, dalle minacce dell’Isis. Soddisfatto il premier turco Davutoglu che parla di «giorno storico nel nostro processo di adesione all’Ue: tutti sono d’accordo sul fatto che Turchia e Ue hanno un destino comune». Tuttavia l’intesa non lascia tutti contenti.

A impensierire sono prima di tutto le accuse, mosse al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, di violazione dei diritti fondamentali dei cittadini, nonché i sospetti di violente repressioni ai danni della minoranza curda. Da qui, l’impegno assicurato dall’Italia di tenere «molto alta l’asticella delle aspettative in termini di diritti umani», come espresso dallo stesso premier Matteo Renzi.

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