Energia solare: la battaglia impari tra Europa e Cina

L'industria del fotovoltaico soffre la concorrenza extra Ue. Lanzetta (Enel): “Produrre pannelli fotovoltaici nel Vecchio Continente costa il 105% in più che in Cina”

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La produzione di pannelli solari in Europa ha costi maggiori del 105% rispetto a quelli della Cina. Lo ha sottolineato Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel, durante l’audizione alla commissione Ambiente e Lavori pubblici del Senato. Per questo sono necessari incentivi da parte dell’Unione Europea, anche per la filiera italiana del fotovoltaico.

Il presidente dell’associazione delle imprese del settore Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini, ha aggiunto: “Nel corso del 2023 i prezzi dei moduli fotovoltaici si sono quasi dimezzati, creando oggettive maggiori difficoltà per chi intende intraprendere iniziative di produzione. I grandi produttori cinesi hanno ormai raggiunto tali livelli di economie di scala e di innovazione tecnologica che riescono a raggiungere costi molto bassi per prodotti con altissimi livelli prestazionali. Siamo di fronte a un gap molto difficile da colmare, se non tramite un’attenta politica di sviluppo industriale che deve passare da incentivi a livello di Capex come pure di Opex, oltre a spingere il mercato a utilizzare moduli europei”.

Rinnovabili in Italia, che fatica!

Si calcola che tra il 2007 e il 2020 l’industria cinese del fotovoltaico abbia incassato più di 170 miliardi di euro di sussidi.

“È in corso una discussione a livello comunitario sulle regole utili a proteggere una produzione europea di moduli fotovoltaici dalle importazioni extra Ue, soprattutto dalla Cina, per garantire una vera indipendenza energetica del vecchio continente. Si parla in particolare di quote minime di moduli Ue da utilizzare negli impianti fotovoltaici, cominciando da quelli incentivati”, ha concluso Rocco Viscontini.

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