Deloitte misura l’impatto di Wallapop sull’ambiente

Attraverso la compravendita di prodotti di seconda mano sulla piattaforma spagnola, che celebra il suo decimo anno di attività, nel 2022 è stato evitato il consumo di oltre 20 miliardi di litri d’acqua

Wallapop

La compravendita di prodotti di seconda mano sostiene l’ambiente. È quanto emerge da un’indagine che Deloitte ha svolto sull’impatto ambientale ed economico generato da Wallapop, piattaforma spagnola attiva nel mercato second hand e che festeggia quest’anno il suo decimo anniversario.

L’impatto ambientale di Wallapop nel 2022…

Secondo la ricerca, grazie alla compravendita di prodotti second-hand su Wallapop nel 2022, sono state evitate 510.535 tonnellate di emissioni di CO2, ma non solo. Nell’ultimo anno il riuso dei prodotti da parte degli utenti ha portato un risparmio di oltre 20 miliardi di litri d’acqua, circa la stessa quantità consumata dalla città di Verona in 1 anno; più di 22 mila tonnellate di plastica e 82.700 tonnellate di metalli, sufficienti per costruire il Golden Gate Bridge.

Stando ai dati analizzati da Wallapop, nel 56% dei casi i prodotti presenti sulla piattaforma non avrebbero continuato a essere utilizzati se non avessero cambiato proprietario, ovvero se i proprietari avessero pensato di disfarsene o semplicemente di tenerli in casa. Ciò significa che, nell’ultimo anno, grazie alle vendite su Wallapop, sono state risparmiate 31 mila tonnellate di rifiuti, pari a quelle generate dalla città de L’Aquila in un anno.

… e l’impatto economico

La comunità Wallapop ha confermato, inoltre, che nell’81% dei casi l’acquisto sulla piattaforma ha sostituito un nuovo acquisto. Questo ha generato un risparmio totale di 2,4 miliardi di euro nel 2022. Chi utilizza la piattaforma di compravendita riferisce un risparmio medio del 44% acquistando oggetti riciclati invece che nuovi e, in base allo studio, un utente medio risparmierebbe circa 378 euro all’anno.

© Riproduzione riservata