“Un’antitrust alla Roosevelt per la ripresa dell’Italia”

E’ l’opinione del premio Nobel Edward Prescott che ricorda come l’abolizione di cartelli e protezionismo contribuì notevolmente alla ripresa produttiva e occupazione degli Stati Uniti

Rilanciare la produttività e l’occupazione italiana sbloccando una serie di privilegi che ingessano il Paese. È il consiglio del premio Nobel per l’Economia (2004), Edward Prescott, che nel corso del convegno ‘Dove va l’economia’ ha illustrato la sua idea per avviare anche in Italia quel processo che si verificò negli Stati Uniti negli anni post-depressione. “Per far crescere l’Italia – spieta Prescott – ci vorrebbe una scossa alla politica economica analoga a quella decisa da Franklin Roosevelt nel 1939, quando abolì i cartelli e il protezionismo nati col New Deal, rilanciò la concorrenza e le leggi antitrust, oltre a convincere gli imprenditori, che si erano trasferiti in Inghilterra, a tornare”. Il risultato, come ha illustrato l’attuale consulente monetario senior della Minneapolis Federal Reserve Bank, fu la crescita esponenziale della produttività e dell’occupazione “e ben presto i nove anni di Depressione furono solo un ricordo. L’Italia – aggiunge – non ha altra scelta se non quella di fare affidamento sui risparmi e meno sulle tasse perché all’aumento dei carichi fiscali non comporterà un aumento delle entrate per il Paese”. Il premio Nobel ha spiegato che il carico fiscale in Italia è troppo alto (circa 60%) rispetto a quello che c’è negli Stati Uniti (circa 40%). Poi il paragone con il sistema di tassazione francese dove l’imposizione fiscale di circa il 33% incoraggia il risparmio e fornisce stimolo al mercato del lavoro. “In Italia – ha sottolineato Prescott – il mercato del lavoro non funziona”.

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