Non esiste mercato tv senza il suo corrispettivo digital e senza un confronto a livello globale. Questa, in sostanza, la fotografia del business televisivo italiano che si evince dai profili dei top manager del settore.
La nostra “mappa del potere” del piccolo schermo, che si concentra in particolare sul mondo “dietro le quinte” (broadcaster, streamer, pubblicità e produzione in senso lato), è composta da donne e uomini il cui ruolo è sempre più addentro alle dinamiche dell’online. Infatti, non è più possibile ragionare sulla tv lineare senza includere le logiche web, on demand, social. E non si possono più concepire le attività italiane senza riflettere sulle interazioni con operazioni che nascono al di fuori del nostro Paese.
Le grandi fusioni, i tentacoli dello streaming, così come le nuove strategie nella raccolta pubblicitaria evidenziano un sistema che ha dovuto necessariamente abbattere confini e barriere, geografiche così come tecnologiche ed editoriali. Lo ha fatto, certo, da qualche anno a questa parte, ma pare acquisirne piena consapevolezza in questa fase post-pandemica, dove gli estremi tendono alla “normalizzazione”. Se le mosse in campo oggi siano del tutto calcolate e strategiche, o ci sia ancora una componente di “fatalità”, lo vedremo nei prossimi anni, quando la partita dell’entertainment si farà ancora più complicata di quanto non sia già ora. Nota finale per i nostri lettori: alcuni manager Rai, in virtù dello spoil system attualmente in atto, potrebbero subire qualche variazione.
I top manager più influenti della Tv in Italia
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