Pickleball: uno sport per tutti

I pregi del pickleball secondo Fulvio Matteoni, ex a.d., oggi responsabile relazioni istituzionali di Decathlon

Fulvio-Matteoni

Questa intervista a Fulvio Matteoni è parte di

Pickleball: ecco perché il padel ha un nuovo rivale


Con il lancio di un podcast dedicato, anche un gigante come Decathlon sancisce il fenomeno pickleball (Pickleball Mania, disponibile su Spotify, ndr). Ed è chiaro segnale per il mercato dello sport e tempo libero che, solo in Italia, si prevede raggiungerà i 6,3 miliardi di euro per la fine del 2023. Una presa di posizione piuttosto esplicita, di cui abbiamo cercato di capire le ragioni con Fulvio Matteoni, già a.d. di Decathlon Italia Srl dal 2010 al 2022, attualmente responsabile delle relazioni istituzionali.

Decathlon sta cavalcando l’onda?
In verità sono piuttosto io a essere rimasto colpito in modo particolare da questa disciplina, che ritengo abbia le caratteristiche per raggiungere risultati importanti in breve tempo. Innanzitutto per l’ampiezza della fascia anagrafica che può praticare questo sport; secondariamente per i valori di inclusione che può veicolare. Ha fatto giocare sullo stesso campo i nonni con i nipoti, le mamme con i figli, ormai cosa rara da vedere. Senza contare che richiede impianti semplici da installare, spazi non esagerati e attrezzature di gioco assolutamente accessibili. Esprime cioè un grande valore sociale ma anche sportivo, per la sua la capacità di sviluppare i riflessi grazie all’attenzione continua che il gioco richiede. Il tema dei riflessi, peraltro, sta ricevendo molta attenzione nel settore della ricerca, soprattutto riferita al movimento dell’anziano. Decathlon, sicuramente si farà trovare pronta per soddisfare i bisogni degli appassionati.

Il pickleball nasce negli anni 60, perché ci ha messo tanto per affermarsi se ha tutte queste qualità?
È rimasto dormiente per molti anni, fino al momento in cui qualche personaggio famoso ha iniziato a dichiarare di giocare a pickleball (come Bill Gates, ad esempio), e poi con la pandemia è letteralmente esploso. Ha preso un po’ lo spazio del padel, che invece negli Stati Uniti non si è sviluppato così tanto come qui. In Italia il pickleball arriva nel 2017- 2018, in sordina, in Abruzzo, a Tocco da Casauria, e poi grazie allo sviluppo su Roma, partendo dal Circolo New Country di Frascati e dai negozi Decathlon, ha ottenuto una visibilità molto più ampia. E oggi ogni mese aprono nuovi campi sul territorio nazionale, a un ritmo anche superiore a quello del padel della prima ora.

Decathlon ha una strategia in proposito?
Come dicevo Decathlon si farà trovare pronta, garantisce già un’offerta di base, ma l’evoluzione della stessa – in termini di concezione e design del prodotto – verrà sviluppata partendo proprio dall’Italia. Credo che potrà essere un veicolo importante per aumentare il tasso di propensione allo sport nel nostro Paese, rispondendo così al nostro senso d’impresa. Senza contare che aiuterà a sviluppare la cultura del multisport, che stenta ad affermarsi da noi. Per tutti questi motivi la Federazione Tennis e Padel ha deciso di inserire il pickleball come pratica all’interno delle scuole.

Sostituirà il padel?
Credo di no, ma sicuramente abbracciando una fascia generazionale importante, quella dai 50 anni in su, è probabile che assisteremo a un travaso dal tennis, che con l’età diventa troppo impegnativo e la sollecitazione sulle articolazioni troppo intensa. Ma quello che è certo è che coinvolgerà soprattutto nuovi sportivi che oggi non praticano alcuna disciplina.

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