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La tecnologia è servita

Orti metropolitani, carne sintetica, cibi stampati in 3d. Sono alcuni risultati della food innovation, settore in crescita per fatturato, posti di lavoro e prospettive socio-culturali. Le sue dinamiche e le possibili ripercussioni secondo l’ideatore del summit globale Seeds&Chips

Cavalcare l’onda lunga di Expo 2015, capitalizzandone l’importante eredità. E coinvolgere contesti diversificati – dalla tecnologia al design – che convergono sempre di più verso il settore agroalimentare, facendo leva su temi e obiettivi comuni. Con questo scopo, due anni fa, è nata Milano Cucina, piattaforma di contenuti ed eventi ad hoc, mirati a focalizzare l’attenzione sul capoluogo lombardo e sulla cultura enogastronomica tricolore. Tra questi occupa un ruolo rilevante la manifestazione Seeds&Chips, tesa a far emergere tutte le principali innovazioni from farm to fork, ovvero “dal campo alla tavola”. Il summit – di cui, in primavera si terrà la terza edizione (vedi box a fondo pagina) – comprende una vasta area espositiva e un fitto palinsesto di conferenze per discutere e confrontarsi su argomenti, best practice e innovazioni che stanno cambiando il modo in cui il cibo è prodotto, trasformato, distribuito, consumato, raccontato e percepito. Laddove i “semi” (seeds), quindi l’agricoltura, vengono accostati e uniti al mondo digitale dei microprocessori (chips). Ideatore e Chairman del progetto, nonché creatore di Milano Cucina, è Marco Gualtieri, già fondatore di TicketOne e di altre startup; in passato, è stato anche socio fondatore di Netcomm, il Consorzio del commercio elettronico in Italia. Oggi, tra l’altro, è membro del cda del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights.

Secondo alcuni recenti report della Business and Sustainable Development Commission, la filiera che ruota attorno alla food innovation arriverà a contare un giro d’affari globale di circa 3 trilioni di dollari e a creare 80 milioni di posti di lavoro entro il 2030. A fronte di simili previsioni, quali sfide è chiamato ad affrontare e a vincere il comparto?Sono diverse, su differenti fronti. Ciascuna impone al settore, di per sé molto ampio, una seria e approfondita riflessione, nonché l’obbligo di trovare delle soluzioni efficaci alle macroquestioni più rilevanti. A partire dal cambiamento climatico, di cui l’attuale produzione alimentare è una dei principali responsabili, ma anche una vittima. E poi la crescita della popolazione mondiale: nei prossimi 25 anni si assisterà a un aumento di 2 miliardi di unità, arrivando a 10 miliardi di individui nel 2050. Non dimentichiamo, inoltre, i fenomeni migratori verso le grandi città e le metropoli. Sono tutte istanze che richiedono un ripensamento dell’attuale catena agroalimentare, all’insegna della sostenibilità, della lotta agli sprechi, dell’attenzione per la salute e il benessere.

Seguendo quali linee direttive può essere declinata l’innovazione?Penso, per esempio, all’agricoltura di precisione, che consente di intervenire in modo mirato e tempestivo in caso di infestazioni e diffusioni di parassiti, ma anche a quelle tecniche produttive che non prevedono l’utilizzo del suolo, come l’idroponica, l’aeroponica e l’acquaponica, che consentono di ottenere colture “a metro zero”. Grazie a sensori, software, droni e big data, si può ridurre l’utilizzo dell’acqua e limitare – finanche eliminare – l’uso di fertilizzanti, erbicidi e pesticidi. Questi e altri sistemi rientrano nel cosiddetto urban farming, destinato ad assumere un’importanza sempre maggiore all’interno dei contesti metropolitani. Non vanno, infine, sottovalutate piattaforme di ecommerce, nuovi packaging e stampanti 3D per il cibo. Sempre di più, settori quali la tecnologia, il design, l’architettura finiranno per entrare in contatto con il mondo agricolo e quello della ristorazione, contaminandosi a vicenda.

SAREBBE UN GROSSO ERRORE

NON FARE SISTEMA TRA AZIENDE,

INVESTITORI E OPERATORI

Dalle ultime indagini di mercato Nielsen, in testa alle preferenze dei nativi digitali risultano esserci alimenti organici, senza glutine, ad alto valore proteico, del circuito equo-solidale. Quanto possono incidere le loro scelte nello sviluppo e nella ridefinizione del comparto?Vari studi e analisi mettono in evidenza che i Millennial hanno abitudini alimentari conformi ai loro valori e al loro stile di vita, di cui non si può non tenere conto. Guardano alla praticità e alla velocità della fruizione, ma sono molto attenti e consapevoli al consumo e aperti a novità e sperimentazioni. Per loro il cibo è talvolta più importante dell’abbigliamento. Sono vivaci, dinamici, interattivi e social anche quando si tratta di mangiare. Del resto, è la generazione delle startup…

Oggi le imprese digitali nascono a getto continuo, mentre, quando ne avviò un paio lei 20 anni fa – pensando ai casi di TicketOne e NetComm – le condizioni erano ben diverse e il mercato non era ancora pronto ad accoglierle. Ora lo è?L’Italia non è ancora abbastanza competitiva, a fronte di uno scenario mondiale molto agguerrito. A dispetto di quello che comunemente si ritiene, il nostro Paese è dotato di un ricco patrimonio economico, ha davanti delle opportunità di sviluppo incredibili, ma – per crescere e conquistare determinati obiettivi – occorre che tutti quanti rispondano a “una chiamata generale” e diano il loro contributo. Sarebbe un grosso errore non fare sistema tra aziende, investitori e operatori del settore. Così come sarebbe fuorviante considerare solo la portata distruttiva della disruption provocata dalle realtà digitali, senza focalizzarsi sui nuovi spazi e linguaggi che esse hanno introdotto. Solo valorizzandole si potrà creare, anche nella Penisola, una Silicon Valley tricolore della food innovation.

LE “FARM” SI FANNO URBANE E SOSTENIBILI

La terza edizione di Seeds&Chips, the Global Food Innovation Summit, si svolgerà a Milano dall’8 all’11 maggio 2017 (Fiera Milano Rho), in forte sinergia con TuttoFood e in concomitanza con la Milano Food Week. «Il capoluogo lombardo, con le sue eccellenze nel campo dello sviluppo tecnologico e digitale», spiega Marco Gualtieri, «può diventare davvero una capitale mondiale del food, come ha dichiarato il sindaco Beppe Sala, diventando un vero modello di innovazione del settore a livello mondiale». All’evento parteciperanno le migliori realtà internazionali nel settore Food&AgTech, università, istituzioni, investitori, acceleratori e incubatori e centinaia di startup provenienti da tutto il mondo, dagli Usa a Israele, dalla Francia all’Italia. Grande spazio sarà dato al tema della produzione alimentare all’interno delle città. Tanti gli ospiti internazionali previsti: dall’ex presidente Usa Barack Obama a Sam Kass, chef-consigliere dello stesso Obama, artefice della “rivoluzione salutista” alla Casa Bianca, fino a Kerry Kennedy, presidente del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights e fervente sostenitrice dei diritti umani e del cibo.