«Resto per i bonus»: per tenersi i manager serve il metodo Marchionne?

Il manager annuncia che rimarrà a Maranello fino al 2021 per incassare gli incentivi. Così si devono pagare i manager?

Sergio Marchionne resterà in Ferrari fino al 2021, quindi ben oltre il termine del 2019 fissato per l’uscita da Fca. «Se voglio prendere tutti gli incentivi devo rimanere per forza dopo il 2019», ha detto il manager italocanadese dal Salone di Ginevra: «Lì non mi pagano un tubo, ho solo gli incentivi. Il mio termine finale è il 2021».

Sarà dunque un matrimonio d’interesse quello tra il Ceo di Fiat Chrysler e la Rossa di Maranello, che ha registrato sotto la sua gestione risultati spettacolari nei conti, anche se meno dal punto di vista sportivo. Record di utili record nel 2016, con 120 milioni di dividendi per far felici gli azionisti (27,6 andranno alla sola Exor) e il tetto di 8 mila vetture consegnate in un anno superato. Ma, appunto, si tratta di risultati che Marchionne deve ancora monetizzare. Il prossimo 14 aprile ad Amsterdam, l’assemblea di Fca dovrebbe approvare un bonus da 450 mila azioni, dal valore oggi di circa 28 milioni di euro. A patto che continui a fare meglio dei concorrenti nei fino alla scadenza del suo contratto. Una strategia molto particolare per assicurarsi la fedeltà del manager che ha risollevato le sorti del gruppo portandolo a risultati impensabili a livello internazionale.

L’ipotesi di una permanenza di Marchionne nelle società controllare dagli Agnelli appare in qualche modo legata anche alla possibilità di realizzare un’alleanza internazionale in grado di diluire la quota di Exor nell’automotive. «Tornerò a bussare alla porta di General Motors o qualcun’altra più interessata», ha chiosato sull’argomento il n.1 di Fca.

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