Cambiare strada

Ripensare l’industria, di concerto con il mondo politico, è indispensabile perché produttori e distributori superino la difficile congiuntura economica. Parola di Mario Franzino, capogruppo grandi elettrodomestici di Ceced Italia

Cancellare il passato e ripartire dai valori basici – marchi, aziende, dipendenti – per costruire il futuro. Incentivando il Governo italiano ad attuare un programma energetico più ampio e, più in generale, a sentire le ragioni dell’industria dell’elettrodomestico. È quanto propone Mario Franzino, capogruppo grandi elettrodomestici di Ceced Italia (Associazione nazionale produttori di apparecchi domestici e professionali) e direttore generale e amministratore delegato di Bsh Elettrodomestici, per uscire vincenti dalla difficile congiuntura economica.

Lei è stato recentemente nominato capogruppo grandi elettrodomestici di Ceced Italia. Quali sono le priorità che intende perseguire in questo ruolo?

Il momento è difficile e complesso. L’obiettivo in ogni caso è quello di creare un coinvolgimento generale da parte di tutti gli associati che punti alla realizzazione di una progettualità sempre più orientata alla qualità. Ci si sta concentrando su alcuni temi; si punta ad avere partecipazione e interessamento da parte di tutti. La situazione comporta riflessioni molto più profonde del solito: l’industria è in una profonda crisi e sta esercitando in termini globali un grande sforzo orientato alla reazione per poter combattere il momento e proiettarsi nel futuro. Un’associazione come la nostra ha il dovere di diffondere e comunicare una nuova cultura, più orientata al valore e a una nuova autorevolezza nel settore. I tempi sono maturi e la reazione necessaria. Dovremo farci sentire!

In un recente convegno ha affermato che per superare questo difficile momento è necessario «cambiare le politiche di marketing mix e di offerta a scaffale per generare valore. I punti deboli del rapporto fra produttori e retailer sono stati acuiti dalla crisi ma sono presenti da anni e non da qualche mese: occorre maggiore trasparenza e minore contrapposizione». In che modo industria e distribuzione possono superare le contrapposizioni per offrire maggior valore al consumatore?

Questo tema è di grande importanza. Ritengo sempre più necessario che le parti sviluppino un “modus operandi” che consideri il contesto e le oggettive difficoltà del momento. Prodotti di elevata qualità, classi energetiche, innovazioni tecnologiche sono aree importanti. Il nostro settore ha garantito a tutti, negli ultimi anni, grande qualità. Forse oggi necessitiamo, però, di più attenzione e dedizione nella gestione generale da parte dei manager impegnati nell’industria e da quelli coinvolti nella distribuzione. Che il mondo stia cambiando non è una novità! Tutti dovremo resettare molto di quello costruito sino a oggi e operare in modo più moderno ed efficiente per la salvaguardia dei nostri valori generali: marchi, aziende, dipendenti.

Tra le priorità del Ceced c’è il tema dell’efficienza energetica. In questo ambito il Governo ha introdotto incentivi statali sulle vendite, prevedendoli però esclusivamente per gli elettrodomestici di classe superiore alla A+, che esistono solo per frigoriferi e congelatori, già incentivati. Di fatto la norma è inapplicabile. Sembra che sia mancato del tutto dialogo tra il potere politico e le associazioni di settore. In che modo è possibile ovviare a questo problema?

L’efficienza energetica è un argomento caro a Ceced Italia e a tutti gli associati. È un tema moderno, necessario a tutti noi e non deve essere interpretato come attività di marketing fine a se stessa. È necessario che la società continui a interrogarsi sul domani e su quanto si possa fare di meglio per garantire una vita di migliore qualità e minori costi ambientali per tutti. Le risposte del governo italiano, fino a oggi, non sono state soddisfacenti. Gli incentivi a favore del freddo hanno creato, negli anni passati, i presupposti per la sostituzione dei prodotto obsoleti e con elevati consumi energetici, con i nuovi modelli studiati a favore del risparmio. Quanto è stato finora fatto a favore dell’industria degli elettrodomestici è poco. È troppo poco! Ceced Italia si è mosso in ogni modo con pressioni, presentazioni, interventi. Perseguiamo costantemente il nostro obiettivo che è quello di far intendere alle istituzioni quanto sarebbe importante e necessario, e non solo al settore, incentivare un programma energetico più ampio. Sono certo però che il nostro atteggiamento, costante e deciso, e la pressione esercitata da tutta l’associazione arriveranno a far recepire la tematica a chi di dovere. In conclusione, non dobbiamo dimenticare che le imprese sono la parte fondamentale del nostro sistema economico. Il loro impegno costante, la passione dimostrata negli anni e l’orientamento all’innovazione continua hanno contribuito al benessere generale di un Paese che deve, in ogni caso, puntare in alto e pensare alla grande.

Lo scorso anno lei è stato insignito da Confcommercio, Cfmt e Manageritalia del premio dell’Eccellenza per «eccellenza nelle idee, nel fattore umano, nei risultati». Come si possono coniugare questi tre fattori nel quotidiano?

Questi sono temi a me molto cari. Senza idee non si ha possibilità alcuna di uscire dal guado. È necessario sforzarsi, cambiare strada, proporre costantemente novità, non solo in termini di prodotto. Il risultato, però, è necessario. Solo attraverso il risultato si ha la conferma che le proprie idee sono veramente innovative, recepite e considerate come il moderno che avanza. Le persone, infine, hanno sempre giocato e giocano un grande ruolo. Vanno considerate e rispettate all’interno di un contesto che deve essere sempre più indirizzato alla meritocrazia.

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