Bankitalia, una poltrona per tre

Una cosa è certa: Lorenzo Bini Smaghi, attuale membro della Banca centrale europea, “sarà chiamato ad altre funzioni entro la fine di quest’anno”: lo ha affermato il presidente francese, Nicolas Sarkozy, che dal diretto interessato ha ricevuto conferme sulla possibilità di inserire un rappresentante di Parigi alla Bce. Ma l’impegno di Bini Smaghi ha lasciare il board della banca europea entro l’anno, non significa la sua investitura a successore di Mario Draghi, il governatore della Banca d’Italia che prenderà il posto di Jean-Claude Trichet alla presidenza della Bce. Il dossier sulla nomina nuovo governatore italiano, infatti, entrerà nel vivo questa settimana. Martedì 28 giugno il Consiglio superiore di Bankitalia si riunirà in seduta ordinaria, ma è probabile che l’organo possa ‘ragionare’ su una rosa di tre nomi, gli stessi ai quali sta lavorando in questi giorni il governo (la nomina del nuovo governatore viene disposta con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia).Difficilmente, però, ci sarà un candidato ufficiale prima di settembre: venerdì a Bruxelles il premier Silvio Berlusconi ha parlato di una rosa di tre nomi per il posto che verrà lasciato vacante da Draghi: l’attuale direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli e lo stesso Lorenzo Bini Smaghi. Nei giorni scorsi il nome dato per favorito è stato quello di Saccomanni, indicato come miglior garanzia per la continuità e l’indipendenza nella gestione dell’istituto in una congiuntura cruciale per il futuro dell’euro e per le finanze pubbliche. Grilli, dinvece, sarebbe il candidato favorito al ministero dell’Economia. La candidatura di Bini Smaghi è emersa nero su bianco soltanto venerdì: il banchiere fiorentino ha dalla sua i sei anni d’esperienza nel braccio operativo dell’Eurotower, guida dell’Eurosistema di cui fa parte anche palazzo Koch. Non è detto, però, che quelle “nuove funzioni” confermate a Sarkozy indichino necessariamente un’investitura per la Banca d’Italia: l’arrivo di Bini Smaghi potrebbe sbloccare un nuovo valzer di poltrone. Interogato sull’argomento il presidente francese ha preferito glissare sul nuovo incarico del consigliere italiano: non spetta a lui dover entrare “nel gioco molto complicato della politica italiana”.

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