Digital industry 4.0, automotive e innovazione: il lavoro del futuro passa anche dai corsi ITS

L’impatto delle nuove tecnologie, i cambiamenti climatici, l’urgenza di accelerare quel processo di transizione ecologica e digitale di cui tanto si parla da un po’ di anni a questa parte e, non ultime, le costanti oscillazioni che coinvolgono un po’ tutti i comparti industriali stanno operando anche sul mercato del lavoro. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito a profonde trasformazioni che coinvolgono processi, persone e servizi e il modo in cui questi interagiscono tra loro e perseguono l’ottimizzazione delle procedure industriali. La storia ha conosciuto diverse rivoluzioni, sin dall’avvento delle prime automazioni industriali, dalle catene di montaggio fino all’ultimo grande stravolgimento che prende il nome di quarta rivoluzione industriale o industria 4.0. Ma di cosa si tratta esattamente?

L’industria 4.0 è un concetto evoluto di gestione aziendale che integra, in un connubio perfetto, le più recenti innovazioni tecnologiche, come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT), la robotica e l’analisi dei dati con l’irrinunciabile fattore umano. Nello sfondo di una diffusione sempre più ampia di automatismi governati da intelligenze artificiali, anche il lavoro e le competenze richieste sono destinati a cambiare rapidamente, assumendo ruoli di comando e controllo della più evoluta robotica.

Accanto a queste prospettive, che vedono nelle tecnologie digitali la piena espressione e realizzazione del progresso, si affianca un’altra tendenza, quella relativa alla transizione ecologica di un comparto estremamente influente sull’impatto ambientale, il settore automobilistico. Già da un po’ di tempo, sia la domanda che l’offerta del comparto delle automotive, che gli indirizzi del Governo stanno spingendo verso una rapida accelerata di produzioni e vendite di vetture ibride o a emissioni zero. Anche in questo senso, le aziende sono chiamate ad adattare rapidamente allestimenti, processi e specializzazioni, per far fronte alle nuove esigenze di mercato.

Ma in che modo le PMI italiane potranno far fronte a queste urgenti trasformazioni?

Potranno riuscirci grazie alle nuove competenze della forza lavoro e delle risorse umane che dovranno formarsi e specializzarsi sempre più sui settori che afferiscono alla all’industria 4.0 e al comparto automobilistico. In tal senso l’offerta formativa da parte di enti e istituzioni può fare la differenza. Elaborare corsi specifici, come quelli proposti da ITS MAKER, per preparare le giovani menti a diventare traghettatori delle PMI verso le nuove esigenze di gestione sta diventando una priorità per tutto il comparto della formazione professionale.

Quali le competenze maggiormente richieste per assolvere ai nuovi ruoli?

Nuovi processi industriali e nuova gestione di storici settori produttivi richiedono inevitabilmente nuove e più specifiche competenze da parte dei professionisti impiegati, a qualsiasi livello. Nell’ambito dell’industria 4.0, ad esempio, queste devono riguardare principalmente la capacità di indirizzare e monitorare i processi sempre più automatizzati. Cruciali per la buona riuscita dell’implementazione di nuove innovazioni diventano, quindi, conoscenze specifiche in settori aziendali come le nuove tecnologie, la programmazione, la gestione di intere reti digitali e analisi dati.

Se tutto questo, poi, si sposa col settore delle automotive, allora le competenze devono essere ancora più specifiche e abbracciare comparti come nuove tendenze di design, gestione delle batterie e del loro ciclo di vita, user experience e non ultimo anche l’analisi di dati e la capacità di implementare nuove forme produttive, come la stampa 3D. Questo e tanto altro deve essere alla base dei percorsi formativi ITS destinati ai tecnici del futuro per le aziende che si evolvono.

© Riproduzione riservata