Mentre l’attesa edizione di Vinitaly 2024 è alle porte, l’organizzatore Veronafiere ha messo sul tavolo un programma di investimenti da 30 milioni di euro tra il 2024 e il 2026. L’obiettivo principale è promuovere il vino italiano con manifestazioni dedicate e rivolte ai mercati esteri.
I numeri di Vinitaly 2024 e del mercato del vino
Intanto l’export del vino ha concluso il suo 2023 con un calo del 4% in volume e dello 0,8% in valore, una flessione che negli ultimi anni è stata registrata solamente in momenti congiunturali dovuti alla crisi economica del 2008 e poi alla pandemia di Coronavirus del 2020.
Dal canto suo Vinitaly è sempre più riconosciuto fuori dai confini italiani. Quest’anno a Verona ci saranno 4 mila imprese espositrici e di 30 mila operatori stranieri provenienti da 140 Stati. Tra questi ci sono 1.200 top buyer selezionati da Veronafiere e Ice Agenzia.
“Solo quest’anno andranno in scena sotto le insegne di Vinitaly 18 diverse iniziative in 15 Paesi”, ha commentato l’a.d. di Veronafiere, Maurizio Danese, ricordando le manifestazioni in Cina, quella in Brasile oltre al grande appuntamento di ottobre a Chicago: la maggiore manifestazione dedicata al vino italiano negli Usa.
“Noi ci sentiamo ormai parte integrante di questa filiera”, ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. “Oggi lo scenario più caldo per il vino italiano è quello legato agli attacchi sul fronte della salute come la richiesta di health warnings sulle etichette del vino come per le sigarette. Per questo abbiamo deciso di presentare l’edizione 2024 di Vinitaly a Bruxelles, alla presenza di numerosi eurodeputati italiani, perché è qui che si decidono le sorti dell’agricoltura e del vino. A Verona presenteremo inoltre un’indagine commissionata a Prometeia e Unione italiana vini dal titolo Se tu togli il vino all’Italia che punta a stimare l’impatto che il Paese subirebbe in termini socio-economici da un’ipotetica scomparsa del vino”.
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