È lo spazioporto di Grottaglie, in provincia di Taranto, a suscitare l’interesse di Virgin Galactic Holdings per le proprie missioni spaziali. Succede dopo la sospensione dei voli che ha provocato un crollo in Borsa delle azioni della compagnia. La società fondata da Richard Branson, infatti, dovrebbe firmare un accordo il 19 dicembre 2024 con l’Autorità per l’aviazione civile italiana per poter esplorare la zona e iniziare uno studio di fattibilità di circa due anni. A essere esaminati – fra gli altri aspetti – saranno i requisiti normativi, la compatibilità dello spazio aereo e le infrastrutture.
La prima fase dello studio, che dovrebbe durare un anno, sarà incentrata sulla compatibilità dello spazio aereo di Grottaglie con i requisiti, anche normativi, richiesti da Virgin Galactic. Verrà quindi analizzata l’infrastruttura e la capacità della supply chain di supportare voli spaziali frequenti. Se andrà a buon fine, nella fase due si esamineranno i requisiti della forza lavoro regionale e il potenziale economico che un’operazione di questo tipo produrrebbe verso l’Italia.
I progetti futuri di Virgin Galactic in Italia
Non si sa ancora, quindi, quando e se i voli partiranno mai dalla Puglia. Sinora, la società californiana ha portato diversi clienti nello Spazio servendosi dello Spaceport America nel New Mexico. Lo spostamento in Europa rappresenterebbe un ampliamento importante e si tratterebbe anche del primo volo spaziale italiano. Sarebbe un altro tassello rispetto alla collaborazione con l’Aeronautica e il Cnr. Militari e ricercatori hanno infatti preso parte alla prima missione commerciale di Virgin Galactic, la Galactic01, nel 2023. Mike Moses, che supervisiona il programma di voli spaziali commerciali della società, ha stimato che uno spazioporto completo e che gestisce voli frequenti potrebbe portare a un incremento delle entrate di “qualche miliardo di dollari all’anno”.
La Virgin Galactic ha ridotto il personale e sospeso le missioni per dedicarsi allo sviluppo della sua nuova flotta di astronavi Delta. L’obiettivo, entro il 2026, è riuscire a trasportare più passeggeri a un prezzo del biglietto più alto. Intanto, le azioni della società che si occupa di turismo spaziale sono crollate di circa l’87% nel corso del 2024. Anche per questo si sta puntando a un piano di espansione mirato. Non a caso, a maggio di quest’anno, l’amministratore delegato Michael Colglazier ha annunciato di volere aumentare il numero di navi alla flotta nel New Mexico e di volersi concentrare sullo sviluppo di porti spaziali in “posizioni eccellenti in tutto il mondo”.
© Riproduzione riservata