Supercomputer: un genio di nome Leonardo

supercomputer© Shuttertock

Leonardo è il nuovo supercomputer che proietta l’Italia verso il calcolo per la ricerca e l’innovazione tecnologica di classe exascale: concepito e gestito dal Cineca, è uno dei cinque supercomputer più potenti nel mondo. Situato a pochi passi dalla Fornace Galotti, cuore simbolico della cultura meccanica di Bologna, il supercomputer, capace di eseguire milioni di miliardi di operazioni al secondo, è stato inaugurato al Tecnopolo. Con Leonardo, il progetto europeo EuroHpc (high performance computing) consente all’Unione europea di mettere in comune le risorse per rafforzare l’impatto comunitario nella trasformazione digitale, nella ricerca scientifica e in ambito economico. L’intuizione nasce quattro anni fa e da allora il progetto ha ricevuto circa 7 miliardi di euro per il periodo tra il 2021 e il 2027.

Il super calcolatore è gigantesco: occupa diverse stanze e ha migliaia di nodi, fino a otto-dieci volte più potenti di quelli del computer di casa. Viste le sue capacità, la si deve considerare come un’infrastruttura al servizio di qualsiasi tipologia di ricerca che possa essere trasformata in una simulazione. È il caso di previsioni meteo e studi climatici, ma anche di progetti nell’ambito della fisica dei materiali e della fluidodinamica. Con i supercomputer si può persino indagare la capacità di aspirazione di una cappa, la performance di una tavola da surf, la diffusione dell’aerosol emesso con un colpo di tosse. Si possono analizzare dati finanziari e ottimizzare le estrazioni petrolifere.

Intelligenza artificiale: l’Europa investe nei supercomputer

© Riproduzione riservata