Sam Altman: da licenziato a Ceo di OpenAi in 5 giorni. Cos’è successo

Si conclude una lotta interna alla società che ha dato vita all’intelligenza artificiale generativa ChatGpt

Sam-AltmanSam Altman, co-fondatore e Ceo di OpenAIPhoto by Justin Sullivan/Getty Images

Ha dell’incredibile quanto successo in OpenAI nel giro di pochi giorni. Solo lo scorso venerdì il co-fondatore Sam Altman era stato allontanato a sorpresa dal ruolo di amministratore delegato da sei consiglieri di amministrazione della società filantropica che governa anche l’impresa commerciale sottostante e che ha dato vita all’intelligenza artificiale generativa, ChatGpt. Nella giornata di ieri, in seguito a una sollevazione popolare dei dipendenti, Altman è tornato al vertice della società come Ceo.

L’allontanamento di Sam Altman da OpenAI

La battaglia che ha visto contrapposti Sam Altman e alcuni componenti del Consiglio di amministrazioni – di cui la maggior parte, con il ritorno del Ceo, si è dimessa – riguardava alcune controversie tra cui la presunta mancanza di trasparenza da parte di OpenAi in merito ai suoi sistemi di intelligenza artificiale.Altman, che aveva comunque evidenziato preoccupazioni etiche e di sicurezza, nell’ultimo anno aveva puntato soprattutto a far crescere il business, prevalendo su un’ala che chiedeva, invece, di procedere con prudenza per non perdere il controllo dell’intelligenza artificiale.

L’allontanamento di Altman – che aveva subito trovato posto nella Microsoft del Ceo Satya Nadella – ha suscitato un’ondata di proteste da parte dei dipendenti e degli investitori di OpenAI. In particolare, oltre 500 dei 700 dipendenti della società avevano minacciato le dimissioni in massa se non si fosse tornati indietro su una decisione avventata, che avrebbe messo a rischio il futuro dell’azienda.

Il ritorno dopo 5 giorni

Di fronte alle proteste, il consiglio di amministrazione ha deciso di tornare sui propri passi. Il 22 novembre, Sam Altman è stato riassunto come Ceo di OpenAI. Con lui è tornato anche l’ex presidente della società, Greg Brockman, che aveva seguito Altman in Microsoft.

Il nuovo Consiglio di OpenAi al momento prevede un Cda di soli tre membri: Adam D’Angelo (tra coloro che avevano votato per l’allontanamento di Altman), l’ex ministro del Tesoro americano, Larry Summers e Bret Taylor, manager con un passato in Salesforce e Twitter. Si tratta di un board provvisorio, che dovrà indagare su quanto accaduto e dare vita a un nuovo Consiglio di amministrazione di nove membri, dove entrerà anche Sam Altman, preparando poi una revisione delle regole di governance della non profit che hanno messo a rischio la sopravvivenza della società.

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