Dati, A.I. e analytics guidano la digitalizzazione delle aziende

L’evento ‘Performance, Productivity e Trust’ di Sas ha chiamato a raccolta alcune delle più grandi organizzazioni italiane, che hanno mostrato come creare valore affidandosi all’analisi dei dati e all’intelligenza artificiale

Digital transformation analyticsmetamorworks/iStockPhoto

Cyber security, soluzioni di advanced analytics e intelligenza artificiale. Sono le principali aree tecnologiche di investimento su cui stanno puntando le aziende italiane in questa fase di transizione digitale. Un trend, quello evidenziato dallo studio Cio Survey 2023 di NetConsulting cube, che conferma come l’interesse delle aziende per il mercato dell’A.I e dell’analisi dei dati sia concreto come mai prima d’ora.

Performance, Pructivity e Trust

Si tratta, però, solo di un primo passo. Per un creare un vero vantaggio competitivo sono necessari strumenti e competenze in grado di mettere in produzione i modelli analitici e creare valore per le aziende. Come? Una risposta è arrivata da Performance, Pructivity e Trust, evento organizzato da Sas a Milano nel corso del quale alcune delle più grandi organizzazioni italiane hanno portato sul palco le proprie case history di successo.

Un evento che la società leader negli analytics ha unito a una mostra esclusiva di Goya. La ribellione della ragione, creando un trait d’union tra il processo di trasformazione e innovazione attualmente in corso nelle aziende e il celebre pittore spagnolo dell’800. “Goya è stato un vero e proprio pittore-innovatore, capace di portare un nuovo linguaggio per l’arte, un cambiamento senza compromessi e una nuova visione del mondo”, ha sottolineato l’amministratrice delegata di Sas, Mirella Cerutti. Anche oggi analytics e intelligenza artificiale stanno proponendo alle aziende quell’innovazione dirompente di cui hanno bisogno.

Accelerazione digitale consapevole

Nel corso della serata, l’attuale scenario di trasformazione digitale è stato tracciato da Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube, che ha evidenziato alcuni dati salienti della Cio Survey di quest’anno. Capitani ha parlato della trasformazione digitale che sta caratterizzando le aziende del nostro Paese, molto diversa dall’impennata registrata durante la pandemia di Covid. “Si è passati da un’accelerazione digitale estensiva in epoca d’emergenza a un’accelerazione digitale consapevole, molto più selettiva e pianificata”.

E in questa trasformazione digitale consapevole, i dati sono considerati strategici. Non a caso, nonostante scenari e previsioni macroeconomiche difficili, le grandi aziende hanno mantenuto gli investimenti nei processi di digitalizzazione.

Cresce anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ottimizzare i processi di business: in un solo anno la percentuale di Cio che ha affermato di utilizzare l’A.I. in modo significativo è passata dal 26 al 48%. A mancare, però, sono spesso le competenze, che andrebbero aumentante anche a livello dei C-Level per dare loro le capacità di riconoscere le potenzialità di questi strumenti. “La vera sfida che abbiamo di fronte è come farlo”, ha concluso Capitani, “perché il tempo tra il dire e il fare è sempre più breve”.

Il ruolo di Sas

Di fronte a un utilizzo di dati e intelligenza artificiale sempre più pervasivo nelle aziende, Sas si conferma un allegato strategico. “In questo momento”, ha spiegato l’Emea Technology Senior Directory di Sas, Angelo Tenconi, “il nostro approccio si basa sulla capacità di portare sul mercato una piattaforma (Sas Viya, ndr), in grado di coprire l’intero ciclo analitico aziendale”, anche attraverso l’intelligenza artificiale. Un ciclo che, ha affermato Tenconi, parte dalla gestione dei dati, procede con lo sviluppo di modelli analitici, la capacità di portare questi modelli in produzione e si conclude con il processo decisionale. C’è sicuramente curiosità verso l’intelligenza artificiale, in particolare l’A.I. generativa, ma anche tanta cautela, ammette il manager di Sas, riferendosi ai timori delle aziende per i temi che riguardano la proprietà intellettuale e la privacy.

Digital transformation analytics

Il momento di confronto in occasione dell’evento ‘Performance, Productivity e Trust’

A.I. e analytics nelle aziende

“La fantasia senza la ragione genera mostri impossibili; insieme alla ragione, invece, è madre delle arti e origini delle sue meraviglie”, scriveva Goya su una copia tarda del Capricho n.43. Allo stesso modo, l’intelligenza artificiale può dare il suo massimo solo se unita a competenze specifiche della mente umana. Da qui si è aperta una tavola rotonda con protagonisti alcune delle principali organizzazioni che hanno abbracciato la trasformazione guidata da intelligenza artificale e Analytics.

Federico Aguggini, Head of A.I. Transformation Office di Intesa Sanpaolo, ha delineato il percorso della banca italiana, che da diversi anni ha messo l’intelligenza artificiale al centro della propria trasformazione industriale, dando vita anche a una direzione dedicata al mondo dei dati. Quello di di Intesa Sanpaolo è stato un approccio top-down con l’obiettivo di diffondere la cultura del dato a tutta la popolazione aziendale anche attraverso programmi di formazione come l’A.I. accademy.

Un processo completamente opposto, bottom-up, ha riguardato, invece, Chiesi Group. Annamaria Muraro, Head of Statistics and Data Management della società farmaceutica, ha spiegato come l’azienda abbia approcciato il settore degli analytics in maniera sperimentale: si è partiti con lo sviluppo di farmaci e la dimostrazione della loro efficacia, estendendo poi gli analytics all’intera organizzazione con notevoli risparmi economici.

Anche per una società finanziaria di credito al consumo come Agos (gruppo Crédit Agricole) l’approccio è stato bottom-up ed è nato, come evidenziato dal Cio, Sergio Novelli, dall’esigenza di rispondere con tempestività a eventuali truffe e valutare il rischio su clienti di cui si hanno pochi dati finanziari a disposizione. Agos è stata la prima società dell’intero gruppo francese Crédit Agricole a introdurre questo tipo di tecnologia. I modelli predittivi sviluppati con Sas, ha spiegato Novelli, hanno permesso di prevenire frodi e introdurre strumenti per un’accurata profilazione dei nuovi clienti.

Analytics e intelligenza artificiale sono strategici anche per la Pubblica Amministrazione, come evidenziato da Pietro Pacini, direttore generale di Csi Piemonte, realtà che nel 2024 celebrerà i 40 anni dall’istituzione di un dipartimento di A.I.. Dal palco di Performance, Pructivity e Trust Pacini ha svelato alcuni degli strumenti di machine learning utilizzati, ad esempio, per migliorare l’efficienza di procedimenti ripetitivi o il rapporto con i cittadini. Su questo fronte è stata recentemente presentata Camilla, assistente digitale che affiancherà la popolazione nell’utilizzo dei servizi pubblici digitali.

In Iveco Group, realtà internazionale dell’automotive, si lavora tanto sui metalli, ma anche sui software. L’Advanced Realiability & Analytics Senior Manager, Enrica Vaccarino, ha parlato della miniera d’oro di dati raccolti dai veicoli connessi, che non è ancora sfruttata adeguatamente, ma che un domani potrebbe aiutare il gruppo a prevenire eventuali guasti, ma anche fornire supporto logistico agli autisti.

Gabriele Provana, Head of Governance & Strategy di Eni Digital It ha infine sottolineato come la trasformazione digitale guidata dai dati stia cambiando profondamente le realtà del settore energetico, ma questo grande cambiamento sta influendo anche sul modo di lavorare. Le aziende si trovano di fronte a una sfida di governance, che potrebbe cambiare non solo il rapporto uomo-macchina, ma anche tra individui. Un cambiamento che va governato e, per farlo, servono le giuste competenze.

Come incorporare i processi analitici in azienda

Il primo passo per incorporare i processi analitici in azienda sono proprio le persone. Aguggini di Intesa Sanpaolo, Provana di Eni e Pacini di Csi Piemonte hanno sottolineato l’importanza di diffondere un’adeguata cultura digitale in azienda, oltre a concentrarsi sulle soft skill e sulla formazione dei talenti. Partire da piccoli progetti, ma avere una visione chiara di lungo termine è, invece, il consiglio di Muraro di Chiesi Farmaceutici (“start small, but thing big”).
Dall’alleanza tra business e tecnologia possono nascere opportunità importanti, ha aggiunto Novelli di Agos: “Creare le condizioni affinché questo avvenga non è così semplice: bisogna ascoltare, leggere e informarsi, perché il confronto è fondamentale”. Infine, ma non meno importante, è non affidarsi completamente ai dati. “Non addormentate la ragione”, ha affermato Enrica Vaccarino. “Il risultato dell’analisi dei dati non va rifiutato, ma neanche abbracciato senza comprenderlo”.

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