Nata a Parigi il 1° gennaio 1956, Christine Madeleine Odette Lallouette, coniugata Lagarde, è una delle figure più influenti della finanza internazionale. A quasi settant’anni, Christine Lagarde incarna l’evoluzione del potere economico al femminile, con un curriculum che intreccia diritto, diplomazia e politica monetaria. Attualmente è presidente della Banca centrale europea (Bce), ruolo che ricopre dal 1° novembre 2019.
La sua formazione accademica inizia nel diritto: è laureata presso l’Università Paris X-Nanterre e si perfeziona all’Istituto di studi politici di Aix-en-Provence. Prima di avvicinarsi alla sfera politica, entra nel mondo della consulenza legale. Diventa presto la prima donna a guidare lo studio Baker McKenzie, una delle più grandi law firm internazionali.
Dalla politica francese al Fondo Monetario Internazionale
Il debutto politico arriva nel 2005 come ministra del Commercio Estero. Nel 2007, sotto la presidenza Sarkozy, assume l’incarico di ministra dell’Economia — prima donna a guidare un ministero economico nel G8. Affronta con determinazione la crisi finanziaria globale, guadagnando visibilità internazionale.
Nel 2011 diventa direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), subentrando a Dominique Strauss-Kahn. Anche in questo caso è la prima donna a ricoprire l’incarico. Gestisce da protagonista la crisi del debito sovrano europeo, affrontando dossier complessi come quelli di Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna.
2019: la svolta alla Bce
Nel 2019, Lagarde viene proposta come successore di Mario Draghi alla guida della Bce. Il Consiglio europeo approva la sua nomina, sottolineando il valore politico oltre che tecnico della sua figura. Non è un’economista di formazione, ma la sua esperienza internazionale e il suo profilo giuridico la rendono perfettamente adatta alla nuova fase della politica monetaria europea.

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Gestione dell’inflazione in Europa e politica monetaria
Appena insediata, Lagarde si trova ad affrontare una duplice sfida: da un lato la crescita anemica, dall’altro un’inflazione sotto il target del 2%. Poi arriva la pandemia di Covid-19, che stravolge ogni previsione. La Bce sotto la sua guida vara il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), un piano da oltre 1.800 miliardi di euro.
Dal 2021 in poi, l’inflazione torna a salire rapidamente, complice la crisi energetica e il conflitto in Ucraina. Lagarde, inizialmente prudente, adotta poi una linea più aggressiva: la Bce inizia una serie di rialzi dei tassi senza precedenti, cercando di contrastare il rincaro dei prezzi senza soffocare la crescita.
Bce e tassi: la svolta del 2024-2025
Nel giugno 2024 la Bce annuncia il primo taglio dei tassi dopo una lunga fase di rialzi. Il 1° luglio 2025, Christine Lagarde comunica ufficialmente che l’inflazione in Europa è tornata all’obiettivo del 2%. Un traguardo che segna un punto di svolta nella strategia della Bce, anche se la presidente invita alla prudenza: «La battaglia contro l’inflazione non è finita».
Christine Lagarde stipendio e ruolo istituzionale
Secondo i dati ufficiali del bilancio 2024, Christine Lagarde guadagna 466.092 euro lordi all’anno come presidente della Bce, a cui si sommano 83.760 euro di indennità. In totale, circa 550.000 euro annui. Il tema del compenso è spesso oggetto di attenzione mediatica, ma è proporzionato al livello di responsabilità del ruolo.

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Leadership, immagine e comunicazione
Lo stile sobrio ma deciso di Lagarde l’ha resa un punto di riferimento anche per l’immagine pubblica della Bce. Comunica in modo diretto, evita il linguaggio eccessivamente tecnico e si rivolge anche ai cittadini, non solo ai mercati. Il suo approccio include temi come uguaglianza di genere, sostenibilità ambientale e inclusione.
È spesso ospite di eventi di alto profilo, come le Rencontres Économiques d’Aix-en-Provence, dove promuove una visione più equa e sostenibile dell’economia. Nel 2021 ha partecipato anche alla trasmissione italiana “Che tempo che fa”, parlando di clima, giovani e leadership femminile.
Christine Lagarde oggi: una figura centrale in Europa
Con una carriera che attraversa oltre due decenni di economia globale, Christine Lagarde continua a essere una delle personalità più autorevoli nel panorama europeo. Alla guida della Bce, ha innovato il modo di intendere la politica monetaria, collegando inflazione, stabilità e coesione sociale in un’ottica integrata.
Il suo nome è diventato sinonimo di equilibrio tra rigore e visione, tra istituzione e cittadinanza. Un modello di leadership che, al di là dei numeri, contribuisce a rafforzare il ruolo dell’Europa nelle grandi sfide del nostro tempo.
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