Cassa Depositi e Prestiti, tempo di nuove nomine: i nomi in lizza

L'attuale ad Scannapieco è vicino alla riconferma alla partecipata pubblica nonostante le preferenze contrarie dei ministri Giorgetti e Urso

cassa depositi prestiti nomineStefano Montesi - Corbis/Getty Images

Si avvicina il momento della nuova tornata di nomine per le partecipate pubbliche: sul tavolo c’è soprattutto il cda che riguarda Cassa Depositi e Prestiti, la cui assemblea è fissata in prima convocazione per il 13 maggio e quindi in seconda per il 24 maggio.

La carica attorno alla quale ruota tutto, riporta la Repubblica, è quella dell’amministratore delegato: al momento la ricopre Dario Scannapieco, fino al 2021 presidente del consiglio di amministrazione del Fondo europeo per gli investimenti e in seguito scelto da Mario Draghi per guidare una delle principali istituzioni finanziarie dello Stato italiano.

Con il governo Meloni, il suo è stato il primo nome a finire nella lista dei forse: il diretto interessato si è rimesso alle volontà di Palazzo Chigi, rinsaldando al contempo i rapporti con l’esecutivo grazie soprattutto al lavoro del suo capo dello staff Fabio Barchiesi. Sulla sua riconferma permangono i dubbi del ministro dell’Economia e delle FinanzeGiorgetti e del Mimit Urso, ma sostituirlo potrebbe non essere così semplice.

Stando alla fonte, infatti, non ci sono molti candidati alternativi: Antonino Turicchi, presidente di Ita e nome preferito da Giorgetti deve rimanere al suo posto per portare avanti la trattative con l’UE e Lufthansa, mentre il capo delle partecipate del Tesoro Marcello Sala è stato nominato nella sua posizione solo un anno fa e sarebbe difficile sostituirlo. Alla premier Meloni, invece, non dispiaceva il managing director di Goldman Sachs Edoardo Ravà.

Per quando riguarda la presidenza di Cassa Depositi e Prestiti, scelta che spetta alle fondazioni ex bancarie azioniste al 13%, tutto punta verso un altro mandato a Giovanni Gorno Tempini, già confermato nel 2021. Fondazione Banco di Sardegna, il più grande azionista della CdP, dovrebbe poi esprimere il nome di un altro consigliere e così faranno le fondazioni minori.

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Chiusa la partita con la Cassa, toccherà poi alle Ferrovie delle Stato: Matteo Salvini, riferisce il quotidiano, vorrebbe sostituire l’attuale a.d. Luigi Ferraris con Stefano Donnarumma e avrebbe già il via libera per procedere da parte di Giorgia Meloni. Ferraris verrebbe spostato al vertice di Netco, per la quale è in corso la vendita al fondo Usa Kkr.

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