Verso la macchina perfetta

Prima che arrivi l’auto che si guida con il pensiero, ripercorriamo le tappe che hanno rivoluzionato il modo di vivere (e sopravvivere) al volante. La corsa verso l’efficienza in realtà è appena cominciata…

Il sogno è l’auto perfetta, quella che non lascia mai in panne, che consente in viaggio di fare le stesse cose che si fanno a casa o in ufficio, che rispetta la natura e le persone, che non spreca risorse importanti per il pianeta e che è talmente sicura da non creare problemi o incidenti. Siamo ancora lontani dal sogno, ma tanti passi avanti sono stati fatti. Le auto di oggi sono più sicure anche se il tributo di vite perse in incidenti stradali è ancora ingiustificabile e drammatico: 5 mila morti nel 2010 contro i 7 mila di dieci anni fa. L’auto è ancora in parte responsabile dell’inquinamento da polveri Mp10, particolato, Mp1, anche se rispetto a 20 anni fa un veicolo Euro5 emette gas nocivi 200 volte inferiori. A far fare il salto di qualità sono state alcune “scoperte” che hanno in pratica rivoluzionato il mezzo di trasporto individuale più famoso e desiderato. Business People ne ha scelte dieci. Eccole.

1 ABSLa genialità non basta. Spesso per passare dalla teoria alla pratica sono necessari parecchi decenni. Più di 40 anni per sdoganare l’Abs, il sistema che non blocca le ruote in frenata, fondamentale per fermarsi senza problemi sul bagnato, oggi obbligatorio su tutte le auto. La prima vettura a sfoggiarlo fu nel 1978 una Mercedes 450 Sel 6.9, ma già nel 1936 Robert Bosch aveva registrato il brevetto n. 671925 per un “dispositivo anti-incollaggio freni”.

2 AIRBAGPer convincersi della bontà dell’airbag, detto anche cuscino salva vita, sono stati necessari “solo” 20 anni, da quando nel 1953 l’inventore John W. Hetric depositò il brevetto della sua scoperta. La prima autovettura di produzione che presentò l’innovazione fu l’OldsmobileToronado nel 1973 seguita ben presto da altri modelli della Buick e della Cadillac, tutti marchi General Motors, anche se non mancarono le polemiche. Dopo tante discussioni e dibattiti scientifici, i benefici furono finalmente accettati a patto di usare l’airbag abbinato sempre alle cinture di sicurezza allacciate. Il merito di averlo portato in Europa spetta alla Mercedes-Benz, prima casa a offrirlo come accessorio di lusso sui modelli più costosi nel 1980.

3 CLIMATIZZATOREL’aria condizionata fa male… a chi non ce l’ha! Il sistema di controllo della temperatura in auto ha fatto passi da gigante dai primi condizionatori che consumavano energia a valanga. La differenza è abissale: da un dispositivo capace solo di raffreddare si è passati a un apparecchio che raffredda, riscalda, monitora l’umidità e con i filtri tiene lontani pollini e cattivi odori. Quanta potenza assorbe oggi un climatizzatore? Gli impianti meno raffinati in media chiedono 3-4 cv, i più evoluti poco più di 1 cv.

4 COMMON RAILUn’intuizione dei ricercatori italiani di Fiat e Magneti Marelli nel 1990 portò alla realizzazione del sistema common rail per l’iniezione diretta sui motori diesel. Una rivoluzione che consentì di rendere il motore diesel potente e pulito e competitivo anche nelle piccole cilindrate. A industrializzare il sistema fu la Bosch e il lancio mondiale per le vetture di serie avvenne nel 1997 con la prima applicazione su un’Alfa Romeo 156 1.9 e 2.4 Jtd. A montarlo subito dopo fu la Mercedes-Benz A 170 Cdi. I sistemi common rail, in pratica, riducono le rumorosità, assicurano una combustione più ordinata, grazie alla quale diminuiscono le emissioni di gas incombusti e i consumi (circa il 20%) e aumentano le prestazioni (circa il 15%). Gli ultimi common rail, dotati di iniettori piezoelettrici, possono effettuare fino a otto iniezioni per ciclo.

5 CAMBIO ROBOTIZZATONegli Stati Uniti e in Giappone da molto tempo ormai gli automobilisti hanno scoperto il cambio automatico, che rende sicura e fluida la marcia nel traffico. In Italia, invece, non piace, viene ancora considerato un accessorio da incapaci, da motulesi della guida. In effetti qualche neo le vecchie trasmissioni automatiche ce l’avevano: consumavano più carburante, circa il 5%, non scalavano prontamente le marce aumentando la difficoltà nel percorrere le curve lente. Niente però a vedere con il cambio robotizzato, che tuttavia non sfondò neanche quando nel 1988 debuttò sulla Ferrari in Formula 1. Eppure è il massimo della sportività e associato al cambio robotizzato si può avere il launch control, il sistema che controlla il pattinamento delle ruote e assicura partenze fulminanti.

6 ESP, CONTROLLO DI STABILITÀÈ diventato famoso quando ha risolto il problema della tenuta di strada della Mercedes-Benz Classe A: i norvegesi avevano sottoposto il nuovo modello a una prova di trasferimento repentino di carico (il salto dell’alce) e la prima Classe A si era ribaltata. Una volta montato l’Esp il problema fu risolto. Il controllo della stabilità agisce in fase di sbandata, regolando la potenza del motore e frenando le singole ruote con differente intensità in modo tale da ristabilizzare l’assetto della vettura. Serve per correggere situazioni di sovrasterzo o sottosterzo che si possono verificare in caso di errata impostazione di una curva o in caso d’improvvisa deviazione di traiettoria, evitando lo sbandamento del veicolo. La prima a montarlo di serie fu nel 1995 la Mercedes Classe S. Oggi si trova anche sulle utilitarie.

7 NAVIGATORE GPSL’accessorio automobilistico più gettonato dall’inizio del terzo millennio? Il navigatore. A guidare sono un certo numero di satelliti, che leggono la posizione del dispositivo e calcolano distanze e traiettorie in base ai software caricati nell’apparecchio. E pensare che era nato come un segreto strumento militare. Nel 1991 venne aperto gratuitamente al mondo con il nome Sps (Standard Positioning System), con specifiche differenziate da quello militare, denominato Pps (Precision Positioning System). Ma non era molto preciso: introduceva errori intenzionali nei segnali per ridurre l’accuratezza della rilevazione, con una precisione nell’ordine di 100-150 m. Funzione disabilitata dal mese di maggio 2000, grazie a un decreto del presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, che ha messo a disposizione degli usi civili la precisione attuale di circa 10-20 m.

8 CINTURE DI SICUREZZAHanno più di un secolo, ma in Italia sono diventate obbligatorie nel 1992. Il primo a brevettarle fu il francese Gustave Desirè Lebeau, che le aveva chiamate “bretelle di sicurezza”, nel 1903. Nel 1957, copiando l’esperienza degli sport automobilistici, nei quali servivano a sostenere il corpo nelle accelerazioni laterali, la casa svedese Volvo utilizzò le prime cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio sui modelli P121 e 122 e Pv 544. I risultati della sperimentazione furono ritenuti positivi e nel 1960 furono messe in vendita le prime automobili dotate di cinture di sicurezza di serie. La prima nazione a renderle obbligatorie al mondo fu l’Australia nel 1971, seguita dalla Francia nel 1973. Negli Stati Uniti il primo Stato a dichiararle obbligatorie fu il Massachusetts nel 1975, anche se ancora non in tutti gli Stati è obbligatorio il loro uso. Ancora oggi l’uso delle cinture come elemento di sicurezza passiva non incontra consensi unanimi.

9 RADAR ANTI COLLISIONEPioniere è stata la Volvo che ha introdotto il City Safety sulla Xc60. Sulla sua scia si sono poste tutte le altre case automobilistiche che prima hanno montato dispositivi radar e a raggi infrarossi sui loro modelli più prestigiosi e poi sono scesi sulle vetture più accessibili. Ford, in particolare, ha deciso di proporre sulla sua gamma più popolare e di successo in Europa, la Focus (Berlina, C-Max, Wagon), una serie di servizi elettronici per la sicurezza che erano disponibili solo sulle ammiraglie. Come funziona? In una situazione di emergenza, il guidatore viene avvertito mediante un segnale acustico e una spia lampeggiante sul display montato sul parabrezza. Per stimolare una reazione immediata ed istintiva, il segnale visivo è stato concepito per assomigliare alla luce di un freno che compare di fronte al veicolo. Se il guidatore non risponde all’avvertimento e il sistema stabilisce che la collisione è imminente, i freni della macchina vengono azionati alla massima potenza.

10 AVVISATORE DEL COLPO DI SONNOIn tanti hanno studiato in questi anni come avvertire chi guida che sta per abbioccarsi. Renault e Nissan hanno provato sui loro camion con una telecamera che controllava il battito delle ciglia dell’autista: quando rallentava interveniva un cicalino per dare la sveglia e invogliare a fare una sosta ristoratrice. Mercedes, Volkswagen e Volvo hanno puntato su qualcosa di più complicato, l’Assistente all’attenzione (Attention Assist), che si può avere su Mercedes Classe E, Volkswagen Passat, Volvo S60 e V60, e altri modelli ancora, tutti fatti su misura per chi viaggia tantissimo, di conseguenza più esposto al rischio di incidente. Nel primo quarto d’ora di guida viene realizzato un profilo del guidatore basato su come e quanto vengono usati i comandi dell’auto. Quando l’Assistente all’attenzione nota che le correzioni di traiettoria diventano più brusche e meno frequenti invia segnali acustici e visivi che invitano chi guida a prendersi un caffè!

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