PT01, PT05 E PT Icon (Cover 50 SRL)

Nuove tendenze tra materiali e colori per la prossima primavera-estate. Qual è la moda che verrà?

Abbiamo la fortuna, (e l’onere) di avere una offerta composta da tre marchi, (PT01, PT05 e PT Icon), che seppur collegati da un filo conduttore, ci permettono di spaziare in direzioni diverse. In un momento quindi in cui assistiamo a una personalizzazione del consumo non omologato in una unica e ben distinta tendenza, abbiamo percorso con ogni marchio strade diverse, seppur complementari. Con PT01 abbiamo cercato di rispondere alla necessità del mercato di un prodotto “sobrio” ma non “non noioso”. Grande attenzione quindi anche ai fit, che sempre più stringono l’occhio al cinque tasche, aiutando chi indossa il pantalone a sentirsi a suo agio in ogni momento. Con PT05 abbiamo invece dedicato grandissima attenzione ai lavaggi e ai trattamenti, vero e proprio valore aggiunto del mondo del cinque tasche. In ogni caso anche con questo marchio abbiamo seguito il nostro dna andando comunque ad arricchire il capo con particolari innovativi. Con PT Icon abbiamo invece sviluppato un’ampia offerta di prodotto “vintage” contraddistinta da una grande varietà di speciali trattamenti che conferiscono al capo un aspetto unico. La novità della stagione di PT Icon è quindi rappresentata dalla parte da noi chiamata “caribe”. Riuscite a immaginare un pantalone indossato da un moderno “Robinson Crusoe”, oppure da un qualsiasi abitante di una isola caraibica? Noi ce lo siamo immaginati colorato come lo spirito di questi meravigliosi posti suggerisce.

Cosa si aspetta dal mercato nel prossimo anno?

La nostra performance di sell in per quanto riguarda il recente passato è stata fantastica. Il progetto parte a fine 2007 con un venduto di circa 7.000 capi stagione, oggi possiamo contare su un venduto A/I 2009-10 di circa 110 mila capi stagione. Sarebbe già di per sé una performance molto soddisfacente, ma se la contestualizziamo all’interno del momento di mercato, senza presunzione, pensiamo di poter affermare sia strabiliante. La nostra percezione del mercato è semplice: c’è una grande incertezza dovuta al generale andamento economico, che influisce negativamente sulla predisposizione all’acquisto da parte del pubblico. Riteniamo quindi che questo generale calo dei consumi andrà a determinare una grandissima selezione degli operatori a tutti i livelli della filiera. Dai negozianti, alle aziende produttrici, agli stessi tessitori. Siamo però convinti che pur restringendosi la “torta”, chi resisterà al momento di empasse del mercato, potrà togliersi delle grandi soddisfazioni. Diciamo che resisterà chi avrà il coraggio di rischiare, di investire … mi passi la frase “di fare l’imprenditore”. Abbiamo deciso di non fare assolutamente nuovi clienti sul suolo nazionale, e anzi di procedere a una, per quanto dolorosa, scrematura, eliminando circa il 7% dei clienti. Cercheremo quindi di crescere all’estero attraverso l’apertura di nuovi mercati, ed il consolidamento di quei mercati già aperti.

Qual è la cosa più innovativa che avete prodotto, e qual è l’innovazione che sognate di produrre?

Riteniamo che il progetto PT abbia proprio nell’innovazione il suo punto cardine. Riteniamo che una azienda di prodotto non possa prescindere dall’innovazione. Il limite è però sottile, fare ricerca per stupire e basta, può rivelarsi un’arma a doppio taglio pericolosissima. Si deve applicare la ricerca al mercato: sembra un discorso scontato, però mi creda non lo è così tanto. Il nostro sogno non è quello di produrre il famoso “pantalone a tre gambe” (classica affermazione che si usa nel settore per citare l’innovazione), ma è sempre stato, e continuerà ad essere quello di offrire al mercato un prodotto che emozioni chi lo indossa.

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