Prada contro la cessione di Cova a Lvmh

La casa di moda italiana avrebbe aperto un contenzioso con la famiglia Faccioli ritenendo di detenere dei diritti sul marchio e sulla società divenuta nel frattempo proprietà del colosso francese del lusso

Cessione Cova-Lvmh, Prada non ci sta. La casa di moda italiana si scaglia contro l’operazione che ha visto, nemmeno dieci giorni fa, Lvmh acquisire lo storico locale di via Montenapoleone a Milano. Prada ha infatti aperto un contenzioso con gli azionisti storici del caffè milanese, la famiglia Faccioli, ritenendo di detenere dei diritti sul marchio e sulla società Cova Montenapoleone Srl. L’azione legale risalirebbe ad una ventina di giorni fa, quindi prima dell’accordo siglato tra i Faccioli e il gruppo Lvmh, che ha rilevato l‘80% delle quote della holding Pasticceria Confetteria Cova Srl, titolare del marchio Cova e proprietaria della società Cova Montenapoleone Srl che gestisce la pasticceria fondata a Milano nel 1817. Secondo il gruppo quotato a Hong Kong, le lettere scambiate nel corso dei negoziati con la famiglia Faccioli costituirebbero infatti veri e propri atti di compravendita. Prada, che era in trattative da mesi con la famiglia Faccioli per l’acquisto del bar-pasticceria Cova, ha visto l’operazione saltare a favore del colosso francese guidato da Bernard Arnault, preferito tanto per una questione di prezzo (l’offerta di Prada era più bassa), quanto per i timori che Prada potesse decidere di spostare l’ingresso dello storico caffè milanese da via Montenapoleone a via Sant’Andrea. Nessun contenzioso è invece aperto tra Prada e Lvmh.

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