Gli orologi svizzeri volano in Cina

Torna a crescere l’export delle lancette elvetiche, trainato dal dragone e Hong Kong

Le lancette, soprattutto quelle preziose, non passano mai di moda. La conferma arriva dall’ultimo Deloitte Swiss Watch Industry Study, secondo il quale l’industria svizzera degli orologi è tornata a crescere: stando al report, l’export nel secondo trimestre 2017 è salito a 5 miliardi di franchi svizzeri, ossia del 3% rispetto ai 4,8 miliardi del trimestre precedente. Non solo, cresce l’ottimismo per l’anno a venire: il 52% degli intervistati si aspetta buoni numeri nei prossimi 12 mesi (nel 2016 erano solo il 2%).

In particolare, le attese riguardano soprattutto la Cina, dove le vendite di alta gamma dovrebbero chiudere il 2017 con un incremento tra il 6 e l’8%. Un passaggio epocale, visto che per la prima volta da quando viene redatto questo studio gli Stati Uniti perdono il ruolo di mercato più promettente. Da segnalare anche che gli smartwatch non vengono affatto percepiti come una minaccia: lo ha dichiarato il 72% dei dirigenti intervistati. Anzi, il 14% di loro li vede come un’opportunità. A guidare le vendite saranno, invece, i segnatempo meccanici di fascia alta, con un 66% sul totale dell’export.

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