Il conto alla rovescia è cominciato, a Milano tutto ormai è (quasi) pronto ad accogliere la fashion week. Il 22 febbraio nel capoluogo lombardo sbarca infatti la kermesse modaiola più importante della stagione: Milano Moda Donna. Una sette giorni di eventi (si terminerà il 28 febbraio), durante i quali si susseguiranno 72 sfilate e altrettante presentazioni, per un totale di 137 collezioni per la stagione Autunno/Inverno 2012. Un calendario fitto, ma “ben bilanciato” come sottolinea la Camera Nazionale della Moda Italiana, con orari “che permettano agli operatori di lavorare meglio: l’inizio della prima sfilata non è mai prima delle 9.30 ed è prevista una pausa più lunga per il pranzo”.
Confermato nel prestigioso Palazzo Giureconsulti, in via dei Mercanti 2, il Fashion Hub, il quartier generale di Milano Moda Donna. Un distintivo nastro rosa brillante, steso sulla pavimentazione sarà un vero “sentiero” da seguire per muoversi facilmente tra il Fashion Hub e le varie sale sfilate: il Castello Sforzesco, Palazzo Clerici e il Circolo Filologico. La novità di questa edizione è proprio la sala sfilate allestita presso Il Castello Sforzesco, uno dei principali simboli di Milano e della sua storia. Una tensostruttura allestita all’interno della Piazza delle Armi che per tutta la settimana della moda milanese ospiterà grandi nomi della moda italiana ed importanti eventi culturali, per poi diventare sede permanente delle sfilate.
«Auspico che questa edizione di Milano Moda Donna confermi i risultati positivi ottenuti nelle scorse edizioni, – commenta il Presidente di CNMI Mario Boselli – La crisi economico-finanziaria è certamente più grave di quella del 2008, ma le prospettive per noi sono diverse. L’articolazione del settore è cambiata, così come sono cambiate le aziende, la loro struttura, la loro capacità di gestire operazioni complesse grazie a una flessibilità e un’efficienza migliori rispetto a tre anni fa». Il Presidente ha inoltre aggiunto: «Diventa fondamentale puntare l’attenzione sui mercati asiatici e americani».
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