La bellezza italiana salvata dall’export

Fatturati in crescita del 2% per l’industria cosmetica italiana, grazie alla competitività sui mercati esteri, con le esportazioni a +12%. In sofferenza il mercato interno. L’indagine di Cosmetica Italia

Un altro settore che tiene, in questo caso cresce, solo grazie alla competitività sui mercati esteri. Nonostante un mercato interno in sofferenza, i fatturati delle imprese cosmetiche italiane cresceranno a fine 2013 di oltre 2 punti percentuali per un valore della produzione superiore a 9,2 miliardi di euro. Le esportazioni dovrebbero attestare a fine anno a +12% per un valore prossimo ai 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda il mercato interno la crisi farà segnare invece un -2,4% per un valore di sell-in che sarà prossimo ai 6 miliardi di euro. A tratteggiare lo scenario la consueta indagine congiunturale proposta dal Centro Studi di Cosmetica Italia (ex Unipro), l’associazione nazionale imprese cosmetiche.

«Il consumatore in Italia – ha sottolineato alla presentazione dei dati il presidente dell’associazione Fabio Rossello – non rinuncia al cosmetico, ma si sposta all’interno dei canali e nelle differenti fasce di prezzo generando quel fenomeno di mercato, noto come effetto clessidra, che evidenzia l’orientamento degli acquisti ai poli opposti dell’offerta».

In tale scenario è la profumeria, con un calo nel primo semestre del 5,1%, che verrà confermato anche nella seconda parte dell’anno, il canale di vendita che riporta la più importante contrazione, per un valore totale che si aggirerà attorno ai 2,1 miliardi di euro. Negativo anche l’andamento dei canali professionali, estetica e acconciatura, penalizzati dalla minore frequentazione della clientela, condizionata dalla crisi attuale: a fine anno il valore del mercato previsto nei due canali scenderà mediamente di 8 punti percentuali toccando il valore di 840 milioni di euro. In antitesi ai canali in sofferenza, l’erboristeria, anche grazie al fenomeno dei negozi monomarca e del crescente orientamento green dei consumatori, erode sempre maggiori quote di mercato e porta i dati preconsuntivi a +3,5%, con un valore di mercato che a fine 2013 oltrepasserà i 410 milioni di euro. Il rallentamento del ritmo di crescita della farmacia, che dopo anni di trend superiori alla media del comparto ha registrato deboli segnali di difficoltà, sembra esaurirsi per ritornare alla stabilità nel medio periodo. L’andamento del primo semestre 2013 segna un calo dell’1,1%, con previsioni di chiusura del secondo semestre agli stessi livelli: il valore del canale a fine 2013 sarà poco inferiore ai 1,8 miliardi di euro. Le analisi sulle vendite di cosmetici nella grande distribuzione conferma una situazione disomogenea: pur confermandosi il più importante canale di vendita per il cosmetico, il valore del mercato toccherà i 3,8 miliardi di euro condizionato da un primo semestre in calo di 1,5 punti percentuali e da una seconda parte dell’anno con un tasso in negativo di un punto percentuale. Sul canale incidono positivamente i trend dei centri specializzati e dei monomarca, mentre andrà monitorata con attenzione la sofferenza delle grandi superfici.

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