Il ritorno di sua maestà il piumino

Colorato, leggero e tecnico. Ecco come il vecchio “bomber” si è rinnovato e ha preso il posto dei tradizionali capispalla maschili

Sembrava impossibile battere il cappotto. Invece è successo. Oggi l’imperativo stilistico outdoor è indiscutibilmente il piumino. Nato come capo sportivo, negli ultimi tempi si è evoluto a tal punto da dare del filo da torcere ai capi di alta sartorialità, cappotti compresi. E da capo di matrice prettamente legata agli sport invernali, la ricerca estetica e la testarda cura dei singoli dettagli ha fatto sì che si buttasse, del tutto a suo agio, nella giungla metropolitana. Ma le notizie buone devono ancora arrivare. A soddisfare le esigenze radical chic dei “cittadini” che preferiscono ampiamente il piumino per scorazzare in scooter, arrivano capi non solo comodi, ultra leggeri e impermeabili, ma anche colorati. Già, perché per combattere il grigio inverno che ci viene incontro, ci vuole un tocco pop. Colorama è la parola d’ordine di una stagione forse troppo cupa per non puntare sui colori primari e sulle loro varianti chimiche. Ma questa volta non si tratta di piccoli accessori o di sciarpe e calzini, ma di capispalla che fanno la differenza: una gamma cromatica vitaminica che sembra spuntare direttamente dai mitici anni ’80 legati all’universo del pop e dello sportswear. Una passione fluorescente che coinvolge uomini di tutte le età, dal trentenne che predilige un look più casual al classico, al quarantenne che osa accostamenti eccentrici, al cinquantenne che, dopo ore di lavoro vestito in modo monocromatico, vuole sentirsi libero di indossare capi comodi e vistosi. Inoltre questo non è solo uno stile che soddisfa tutte le fasce d’età, ma diventa un look che accontenta tutte le pretese, da quelle stilistiche a quelle più Hi Tech. In primo luogo perché non dobbiamo più pensare al piumino a “salsicciotto” con coulisse in vita che regalava molti più chili di quanti in realtà non ne avessimo; ora i modelli sono leggeri, con trame differenti e tagli aerodinamici, comodi ma anche slim fit. In seconda battuta non si può dimenticare il fatto che si tratta sempre più di pezzi all’avanguardia, funzionali e dinamici e, talvolta così tecnologici da assomigliare più ad architetture d’interni piuttosto che a capi d’abbigliamento: tasche zippate con passanti per auricolari, felpe interne utility per smartphone o tessuti strech lavabili anche in lavatrice. Questa tensione verso un formalwear che non si prende troppo sul serio prevede una palette irriverente che vede protagonisti tutti i toni del blu elettrico, dei rossi accesi e dei verdi, dal sottobosco all’acido. Chiaramente non mancano poi tutte le sfumature pastello, le tonalità dei viola, dal ciclamino al lilla e i più energici giallo e arancio. Insomma il guardaroba invernale è come un’insegna luminosa in technicolor.

Piume trasformiste

L’uomo dell’autunno-inverno è un trasformista, passa dal vestito classico o giacche in prezioso cachemire a pezzi in fantasie dal tocco casual. Veste anche in stile militare, in nuovi colori che vanno dal viola al lampone e non disdegna bomber reversibili in tessuto idrorepellente. Ed è proprio su questo ultimo capo che punta la stagione: su quei salsicciotti in nylon colorati che faranno a breve capolino ovunque, non solo sulla strada e per eventi informali, ma anche a cene di gala. L’aspetto sportivo è molto importante perchè segna il passaggio dalle atmosfere grigie dell’ultima stagione invernale a quelle più pop e casual di quella che si appresta ad arrivare. Ma la vera novità, oltre ai colori, è senza dubbio la tecnologia. Tecnologia non solo nello studio dei tessuti, sempre più resistenti ed elastici, dalla grande capacità isolante, inalterabili alle pressioni esterne e in grado di recuperare sempre la forma originaria. Ma tecnologia anche a portata di mano, o meglio, di tasca. Gli interni di questi giacconi sono costruiti in modo da avere sempre gli ultimi gadget con sé: vi sono tasche impermeabili per il cellulare, quelle con chiusure ermetiche in titanio, quelle gommate o quelle trasparenti per tenere d’occhio le canzoni che si stanno ascoltando sull’iPod. Infine c’è anche chi ha pensato a tasche sulla schiena, ma interne, per tutti quegli oggetti un po’ più ingombranti che però non si possono lasciare a casa. Insomma un piumino che fa anche da zaino, non sarà troppo?

Piume nostalgiche

In Italia il piumino è entrato a far parte della moda casual a partire dai mitici anni ‘80, spinto dalla moda dei paninari. Capita ancora spesso di sentire parlare di paninari in qualche passaggio televisivo o in qualche film che richiama quegli anni attraverso il particolare look degli adolescenti per lo più del Nord Italia e in modo particolare della Milano da bere. Insomma, se in quegli anni si era di età compresa fra i 14 ai 18 anni, il look doveva rispondere ad alcune semplici regole base: sotto la felpa Naj Oleari o Best Company, i jeans, preferibilmente Armani, andavano stretti con risvolti multipli sulla caviglia, legati in vita da una cintura texana rigorosamente firmata El Charro. Le scarpe? Timberland ovviamente, possibilmente con calzini Barlington colorati con i rombi in vista. E sulle spalle? L’immancabile zainetto Invicta. A corollario del tutto, infine, non si poteva non indossare il piumino Moncler in colori vitaminici come azzurro, giallo, rosso o verde, un po’ come accadrà la prossima stagione. Dopo quel successo inaspettato, il piumino torna per svariati inverni a sostare negli armadi degli ex paninari nostalgici forse perchè giudicato troppo “ingombrante” durante gli anni ’90, per antonomasia ribattezzati come l’epoca del minimal chic. Oggi invece, quegli stessi paninari, divenuti padri e madri, risfoggiano con orgoglio i loro piumini divenuti nel frattempo un po’ meno voluminosi, decisamente più leggeri, dalle forme più slim, ma comunque pur sempre colorati.

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