Federmoda, mercato interno in agonia

Da Bologna l’allarme di Renato Borghi: la crisi dei consumi potrebbe proseguire per tutto il 2013. Scongiurare l’aumento dell’Iva e ridurre la pressione fiscale, le richieste del comparto al nuovo governo

Un mercato interno «sempre più in agonia con le imprese giunte allo stremo». È nero lo scenario tratteggiato in occasione dell’assemblea nazionale dei delegati di Federazione Moda Italia dal presidente dell’associazione Renato Borghi. «La drammatica caduta dei consumi nel settore moda, abbigliamento, calzature ed articoli sportivi rilevata da Federazione Moda Italia e confermata anche dall’Osservatorio acquisti di Cartasì, registra un calo nel 2012 dell’8% per tutti i canali di vendita, raggiungendo addirittura un -13% nella distribuzione tradizionale. E purtroppo gli indicatori sembrano confermarsi anche per il 2013 fortemente negativi. Il clima di fiducia (registrato a marzo da Astra Ricerche) è assolutamente down con un sentiment negativo per il 58% degli italiani e il reddito disponibile reale è tornato ai livelli di 27 anni fa».

A conferma del trend un dato: nel 2012 hanno chiuso 12.461 negozi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi.

«Al nuovo Governo, che ha il dovere assoluto di formarsi e di insediarsi con la piena responsabilità di tutti, chiediamo a gran voce – ha continuato Borghi – di ridurre prima di tutto la pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie e stoppare definitivamente la sciagurata previsione dell’aumento dell’Iva. Liberalizzare gli orari nel solo settore del commercio non ha, poi, portato un euro in più di consumi, ma ha solo minato gli equilibri già precari nella distribuzione a vantaggio esclusivo di quei pochi che possono permettersi di restare aperti sempre. Basta con il liberismo visionario che favorisce solo i grandi gruppi».

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata