Sogni da guidare

Benché spesso viste con sospetto dal Fisco, nei primi mesi del 2015 la vendita di supercar è aumentata e l'offerta di modelli di lusso ha ripreso a crescere, facendo volare l'immaginazione degli amanti delle quattro ruote

Ipotizziamo per un attimo, solo per un attimo, di vivere in un Paese normale. Dove i rapporti tra le persone sono improntati nel pieno rispetto delle idee, delle diverse posizioni, dei differenti modi di vedere. Dove chi si mette al volante di una supercar non viene inseguito dalla Guardia di finanza. In un Paese normale, cioè in Gran Bretagna e Germania, Stati Uniti e Canada, Giappone e Svizzera possedere un’auto da sogno e sfoggiarla è considerato semplicemente la dimostrazione del successo economico, non la “prova di un reato”. Anche in Italia, però, due fattori stanno dando linfa agli amanti delle belle automobili.

Gaetano Thorel (Ford)

Filippo Perini (Lamborghini)

Il primo è un dato statistico: la vendita delle supercar nei primi cinque mesi del 2015 è aumentata. Porsche ha segnato un incremento del 43% rispetto al 2014, Lamborghini del 38%, Maserati del 10%. Si tratta, ovviamente, di piccoli numeri e qualcuno farà notare che il boom deriva dal fatto che sono andati in produzione modelli blasonati che non pagano il superbollo (fino a 250 cv di potenza), ma resta un segnale. Il secondo si riferisce alla produzione. L’offerta di nuovi modelli di lusso cresce perché i neoricchi arabi, cinesi, indiani, russi, brasiliani, indonesiani chiedono toy car molto costose e i costruttori italiani sono in pole position nel soddisfare i loro desideri. Allora se è “politicamente scorretto” possedere una supercar, nessuno ci vieta, ancora, di sognare di guidarla.

IL BOOM POTREBBE DERIVARE

DALLA PRODUZIONE

DI ESEMPLARI BLASONATI

CHE NON PAGANO IL SUPERBOLLO,

MA RESTA UN SEGNALE

Magari guardando le immagini della Ford Gt da 270 mila euro, che sarà prodotta in 250 esemplari all’anno, prime consegne nel 2016. È l’erede della Gt40 che vinse tre volte la 24 Ore di Le Mans alla fine degli anni ‘60. Una sportcar per niente normale, fatta di alluminio e fibra di carbonio. La complessa conformazione delle fiancate, che ospitano grandi prese d’aria per alimentare il biturbo V6 da 600 cv (0-100 km/h in 3 secondi, oltre 320 orari), non consente porte tradizionali, ma aperture ad ali di gabbiano. Il motore è al centro del telaio, la trazione è sulle ruote posteriori e il sound è assicurato dai due grandi scarichi montati all’altezza dei fari di posizione. E adesso mettiamoci al posto di guida. L’abitacolo è piccolo, entrare richiede agilità, i sedili avvolgenti e affossati sono fissi e la posizione ideale si trova regolando pedaliera e volante. Si potesse premere il bottone rosso dell’avviamento…

Bolidi a quattro ruote

Se invece siete tra quelli che alla parola gentleman vorrebbero aggiungere il suffisso driver, immaginate cosa potreste fare al volante della Jaguar F-Type coupé in versione R, motore V8 5.0 litri, capace di scatenare 550 cv (0-100 km/h in 4,2 secondi, velocità massima 300 orari). Davanti al cofano lunghissimo, la grande bocca nera e le prese d’aria ai lati, canini pronti ad azzannare l’asfalto. Dietro la coda è raccolta, appoggiata sui parafanghi muscolosi che ospitano cerchi da 20 pollici, con i quattro tubi di scarico e l’alettone che si solleva oltre i 120 orari. Dentro due posti comodi e le eleganti finiture british style coniugate al minimalismo delle auto da corsa. A ricordare lo spirito sportivo, il manettino per impostare le modalità di guida accanto alla leva del cambio a otto marce e il pulsante per amplificare il sound del motore. In pista, con la modalità Dynamic, si può cronometrare il tempo sul giro. Carrozzeria in alluminio, trazione integrale, freni carboceramici portano il conto da pagare a 116.760 euro.

I COSTRUTTORI TRICOLORI

SONO IN POLE POSITION

NEL SODDISFARE I COSTOSI

DESIDERI DEI NEORICCHI,

SIANO ARABI O RUSSI

Gli amanti della Stella a tre punte, che sfoggiano i grandi successi di Mercedes in Formula 1, possono tranquillamente sognare l’ultima sportiva Amg Gt (da 125.200 euro), sdoganata dagli strateghi per dare fastidio a Porsche e Jaguar. Una sportiva a due posti che non costringe a contorsionismi per sedere al posto di guida, come la Ford Gt, ed è facile da guidare. La ripartizione dei pesi “transaxle”, cioè motore avanti e cambio sequenziale a doppia frizione sul retrotreno, e la struttura leggera in alluminio pongono le basi per un piacere di guida estremo. Il V8 4.0 litri e il primo motore con turbocompressori montati internamente (“V interna calda”) e lubrificazione a carter secco. Si può scegliere tra 462 e 510 cv e sognare prestazioni straordinarie: 3,8 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/ h e una velocità massima di 310 km/ h. La vocazione ai lunghi viaggi è assicurata dal portellone posteriore che fa accedere a un comodo bagagliaio da 350 litri.

Chi sovente rivede nella sua mente le lampeggianti saette dei fari che squarciano le tenebre della notte alla 24 Ore di Le Mans, non può non avere nel mirino la nuova Audi R8 Plus (196 mila euro, consegne da settembre), ovvero la versione stradale della dominatrice del terzo Millennio. Lo stile rimane quasi il medesimo, ma le innovazioni tecnologiche rivoluzionano le prestazioni. I fari a Led, dotati di diodi laser per gli abbaglianti, bucano 600 metri di notte profonda. Posto dietro ai due passeggeri, il motore V10 5.2 litri guadagna 60 cv e tocca i 610 (è lo stesso della Lamborghini Huràcan). La carrozzeria è in alluminio e carbonio, con tecniche di assemblaggio inedite, e taglia 50 chili. Il cambio S tronic è ancora più veloce negli innesti e la trazione integrale ora trasferisce la coppia con una frizione elettroidraulica che aumenta il grip. E se aspirate a essere piloti di sportive “green” da Audi giunge una bella notizia. È pronta la R8 e-tron, elettrica a emissioni zero, 3,9 secondi da 0 a 100 km/h e 450 km di autonomia. Vallo a spiegare a chi non sogna…

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