Questa coda non s’ha da fare

A pochi chilometri dai più trafficati svincoli autostradali si nascondono luoghi che meritano una visita o anche solo una pausa di relax enogastronomico, soprattutto quando l’alternativa è quella di rimanere incolonnati per ore

Non importa che si tratti di un viaggio di lavoro o di una vacanza, quando le informazioni sulla viabilità annunciano code chilometriche la giornata non promette bene. Eppure rassegnarsi non è l’unica possibilità. A volte si può aggirare l’ingorgo abbandonando momentaneamente l’autostrada per una gita fuori programma o una breve sosta ristoratrice e riprendere il viaggio qualche ora dopo, quando la circolazione è ormai tornata regolare. Il tempo trascorso sarà lo stesso, l’umore decisamente migliore. Ecco qualche possibile meta a pochi chilometri dagli svincoli più trafficati.

A10: FINALBORGONella bella stagione la A10 Genova-Ventimiglia è spesso protagonista di code causate dall’esodo estivo. Una possibile via d’uscita la offre il casello di Finale Ligure: proseguendo in direzione del mare dopo meno di un chilometro troverete l’indicazione per Finalborgo, gioiellino ligure che affonda le radici nella storia dei Del Carretto. Il suo monumento più importante è la collegiata di San Biagio, ma sono da ammirare anche il complesso conventuale di S. Caterina, il teatro Aycardi, prima sala di spettacoli costruita in Liguria durante il periodo napoleonico, il Forte di San Giovanni e la torre dei diamanti di Castel Gavone. In estate è possibile imbattersi nella festa del Marchesato, che si apre in luglio con il Palio delle campagne, gara tra arcieri, e prosegue con il Viaggio nel Medioevo, che riporta il borgo ai fasti del ‘400. Da assaggiare i tipici ravioli di boragine.

Dove mangiare: osteria Invexendu, ristorante L’orso poeta, ristorante Ai Torchi

A4: PIOVE DI SACCOSe la vostra meta finale punta a est è probabile che dobbiate percorrere la A4 che collega Torino a Venezia. In prossimità del capoluogo veneto non è raro imbattersi in una coda, perché allora non uscire a Padova est e proseguire per la SS 516 in direzione Chioggia fino a Piove di Sacco? Il suo Duomo custodisce, tra l’altro, la pala della Madonna del Carmelo di Tiepolo e un altare del Sansovino. Degni di nota anche gli affreschi all’interno della chiesa di San Nicolò, l’elegante Teatro Filarmonico comunale, il complesso monumentale di villa Gradenigo, la torre Carrarese, unico resto del sistema difensivo medievale, e il palazzo municipale. Se poi vi resta del tempo, in località Corte, visitate i “casoni”, monumenti rappresentativi della civiltà rurale della zona.

Dove mangiare: trattoria Alla Botta, ristorante enoteca Tre Corone, ristorante La Saccisica

A1: SPILAMBERTOAltro incubo degli automobilisti è, nei pressi di Bologna, il punto dove la A1 incontra il raccordo per la A14, che porta dritti dritti verso le mille mete marittime della Riviera adriatica. In caso d’ingorgo vi consigliamo di abbandonare l’autostrada del Sole all’altezza di Modena sud per fare rifornimento, non di benzina ma di nocino, amaretti e aceto balsamico, a Spilamberto. Basteranno quattro chilometri lungo la SS del Passo Brasa per raggiungere il paese e visitare il Museo dell’aceto balsamico tradizionale e il Torrione, protagonista di diverse leggende. Da segnalare anche l’antico Palazzo Rangoni, il Palazzo del Governatore, la Chiesa del patrono S. Giovanni Battista e quella di S. Adriano, oltre alla maestosa Rocca Rangoni, che incornicia la prospettiva del centro storico.

Dove mangiare: antica trattoria Ponte Guerro, ristorante la Tana dei Tassi

A1: SCARPERIAScampato il pericolo code all’altezza di Bologna, proseguendo sulla A1 è possibile che la radio vi informi di un ingorgo intorno Firenze. Nel caso approfittatene per imboccare l’uscita Barberino di Mugello e raggiungere il borgo di Scarperia, insediamento fortificato il cui cuore è il trecentesco Palazzo dei Vicari. La piazza principale mette in mostra anche due interessanti edifici religiosi: la Prepositura, che contiene un tondo marmoreo di Benedetto da Maiano, un tabernacolo di Mino da Fiesole e un crocifisso del Sansovino; e l’Oratorio della Madonna di Piazza. Da segnalare ancora l’Oratorio della Madonna dei Terremoti e quello della Madonna del Vivaio, sulla strada che conduce a S. Agata e il Torrino: un torrione medievale circondato da un suggestivo giardino all’italiana.

Dove mangiare: ristorante Teatro dei Medici, antica trattoria Il Torrione, fattoria Il Palagio

A1: LUCIGNANOSe al contrario in Toscana giungete da sud, l’uscita della A1 da sfruttare è quella di Val di Chiana, direzione Sinalunga, per raggiungere Lucignano. Pianta ellittica ad anelli concentrici, questo paese ha una forma di tale armonia e bellezza da essere preso a modello di tutti i borghi medievali. Il fatto sorprendente è che l’insieme urbano non è stato composto in una sola volta, ma realizzato in diverse fasi. Da vedere, in particolare, la costruzione della collegiata, risalente al 1594, dietro la quale sorge la Chiesa di S. Francesco. Al museo ospitato nel palazzo comunale è si può inoltre ammirare l’Albero di Lucignano, reliquiario in rame dorato, argento e corallo con miniature sotto dischi di cristallo di rocca, capolavoro oreficeria senese della metà del ‘300.

Dove mangiare: ristorante enoteca La Tavernetta, ristorante La Maggiolata, ristorante enoteca Il Goccino

A24: COLLALTO SABINOA circa 11 chilometri dall’uscita Carsoli della Roma-L’Aquila (A24), anch’essa spesso vittima del traffico, sorge il borgo di Collalto Sabino. Il Castello baronale nasconde al suo interno un ampio parco e salendo sulla sua sommità si può godere di un panorama a 360 gradi. Proseguendo a piedi lungo gli stretti vicoli in selciato, vi ritroverete immersi in un’atmosfera che riporta indietro nei secoli. Ammirate la fontana ottagonale in piazza della Podesteria, il Palazzo Latini, recentemente restaurato, e nei pressi del cimitero la Chiesa cimiteriale di S. Lucia e quella dedicata a San Gregorio Magno. Poco fuori dell’abitato, si trovano il Convento di S. Maria e le rovine di Montagliano, antico castello con circostante borgo, mentre sul vicino monte San Giovanni si trovano i resti di un’abbazia edificata su un preesistente tempio romano. Gustosi i piatti della cucina locale dagli gnocchetti di farina di grano e granturco, alla zuppa di fave, dalle fettuccine ai funghi porcini alla pizza “de ‘nfrasco”, cotta sotto la brace.

Dove mangiare: La locanda del poeta, ristorante La quercia, ristorante Belvedere

A3: ALTOMONTEIn questa piccola rassegna non poteva mancare la menzione della travagliata A3 Salerno-Reggio Calabria. Giungendo da nord potete prendervi una pausa dal traffico già al chilometro 9, prendendo lo svincolo di Altomonte. Diverse le buone ragioni per una visita: il Castello di origine normanna, la Chiesa di Santa Maria della Consolazione con l’attiguo Convento domenicano, ma anche Palazzo Pancaro, una delle più antiche dimore gentilizie, la Casa-torre dei Pallotta anch’essa di origine normanna, la Chiesa della Consolazione e l’interno barocco di quella di San Giacomo Apostolo, fino alla Chiesa di San Francesco di Paola con l’attiguo complesso monastico, ora sede del Municipio. Per i golosi segnaliamo le paste fatte in casa, la mischiglia, composta da nove erbe spontanee cotte insieme, e i zafarani cruschi, peperoni essiccati al sole e saltati nell’olio bollente

Dove mangiare: Il ristoro del principe, centro di degustazione la Cotta del feudo

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