Pretendenti al trono… municipale

Il segmento degli scooter da 200 cc è un segmento pragmatico. Sul piano dell’emozionalità l’offerta è, giustamente, zero. Su quello della praticità d’uso, invece, cento...

Il segmento degli scooter da 200 cc è un segmento pragmatico. Sul piano dell’emozionalità l’offerta è, giustamente, zero. Su quello della praticità d’uso, invece, cento. Sono scooter facilissimi da guidare anche per un neofita grazie a peso e dimensioni ancora contenute ma hanno prestazioni che permettono di viaggiare in autostrada o tangenziale. Tra i prodotti più interessanti, oltre al gruppo Piaggio, troviamo Suzuki e Sym con il Burgman 200 e il Joyride 200 Evo. Il primo è il mattatore del segmento e quello che negli anni ha dimostrato ampiamente le proprie qualità, il secondo è lo sfidante più recente. Le filosofie che stanno dietro a questi due mezzi sono differenti e puntano l’una sulla qualità a tutti i costi e l’altra sul rapporto qualità-prezzo. Basta girare attorno al Burgman 200 per rendersi conto della cura costruttiva che lo contraddistingue. Le plastiche sono solide, le verniciature e le saldature ineccepibili. La capacità di carico è notevole, sotto la sella si possono riporre due caschi integrali e c’è un vano di dimensioni generose dietro allo scudo, mentre un piccolo scomparto vicino al manubrio è perfetto per il biglietto autostradale. Lo scooter Taiwanese nonostante sia più ingombrante (2.100 x 760 mm) non offre altrettanto spazio: il sotto-sella può contenere solo un jet di dimensioni normali. Una volta in movimento le differenze si affievoliscono grazie alle quote ciclistiche simili e alle misure dei cerchi identiche. Entrambi gli scooter si muovono con una disinvoltura sorprendente nel traffico cittadino. Il Suzuki fatica un po’ a tenere il passo del Joy Ride Evo nello stretto a causa di una posizione di guida un po’ insaccata ma si rifà nelle ripartenze dove sfrutta un motore brillantissimo. A questo proposito non si può tacere che il Sym sia un 200 cc solo nominalmente. Il suo monocilindro a 4 valvole ha, infatti, una cubatura di 174,5 cc mentre il motore Suzuki può contare su un vero e proprio 200 cc. I Cv di differenza sono 3 (a favore del Burgman) mentre i Nm di coppia sono 17 per il Suzuki e 13,24 per il Joy Ride. Quest’ultimo vanta una ciclistica agile e un raggio di sterzata sotto la media che gli consente di muoversi in città in piena libertà. Quando è il momento di frenare però ci si sente più sicuri in sella al Burgman. In conclusione si può dire che entrambi fanno della città il loro campo di battaglia e ne escono vincitori, ma che i 1.000 euro di differenza si sentono: secondo qualcuno nella qualità e nel piacere di guida, per altri soprattutto nel portafogli. A voi la scelta.

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