Phillips mette all’asta il digitale

Il collezionismo più acuto comincia a guardare ai mezzi digitali come a un’area in cui investire

L’arte si è aperta ai mezzi digi­tali sin dalla loro origine, ne­gli anni ‘60, ma nonostan­te questa lunga tradizione le pratiche note come New Media Art hanno fatto molta fatica a conquistare il mercato e il mondo dell’arte, a cau­sa delle difficoltà connesse alla loro comprensione, commercializzazione e conservazione. Molte di queste dif­ficoltà, tuttavia, sono state sanate dal tempo, e oggi l’arte digitale si presen­ta come un’area di ricerca molto soli­da, con artisti di grande valore culturale ma dalle quotazioni ancora molto basse. E considerato il peso crescen­te che i mezzi digitali hanno assun­to nella nostra realtà, il collezionismo più acuto comincia a guardare a que­ste pratiche come a un’area in cui investire.Se n’è accorta anche Phillips, la casa d’aste newyorkese che nell’ottobre 2013 ha lanciato Paddles On!, una mostra-asta realizzata in partnership con Tumblr (un servizio di blogging molto attento alle pratiche artistiche in rete) e con la curatrice indipenden­te Lindsay Howard. La rassegna racco­glie le opere di 17 artisti, alcuni gio­vani (come Petra Cortright e Brenna Murphy), altri più consolidati (come Casey Reas e Mark Tribe), in un range che include video, stampe digitali, software, siti web e installazioni. L’asta si è svolta il 10 ottobre, dopo dieci gior­ni di on line bidding, totalizzando più di 90 mila dollari e premiando soprat­tutto il lavoro di Addie Wagenknecht, venduto per 16 mila. Un fenomeno da monitorare, anche in previsione di Unpainted, la prima “media art fair”, che si terrà a Monaco, in Germania, nel gennaio 2014.

RAFAËL ROZENDAAL: L’OPERA È SUL WEB

Nato nel 1980, Rafaël Rozendaal è noto soprattutto per i suoi siti, che superano i 40 milioni di visite all’anno. La formula è semplice: un nome suggestivo che coincide con il dominio, e che contiene un’unica animazione a tutto schermo, di solito astratta, spesso interattiva. Ad esempio, towardsandbeyond.com (2010) è un labirinto navigabile dai colori elettrici. Internet è la sua tela, vettori e colori rgb il suo mezzo. Per venderli, ha preparato un contratto che obbliga il collezionista a tenere il lavoro in rete, secondo le sue possibilità, mediando tra proprietà (un valore caro al collezionismo) e condivisione (un valore caro alla rete). Oltre ai siti realizza stampe e installazioni. www.newrafael.com

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