Peugeot vuol comprare Opel: che smacco per Marchionne

Il gruppo Psa (Peugeot e Citroen) e General Motors hanno avviato trattative per la filiale europea. Fiat Chrysler da due anni tentava di imbastire l'affare

Si riapre il risiko dl settore auto. Stavolta è Peugeot Citroen (Psa) a fare la prima mossa con il tentativo di acquisizione di Opel, cioè la filiale europea del gruppo General Motors. Mentre i titoli dei marchi automobilisti volano, il settore si prepara a un piccolo terremoto: General Motors cedendo le attività nel Vecchio Continente (nel pacchetto c’è anche la britannica Vauxhall) – in perdita da 16 anni – abbandonerebbe il primato mondiale, mentre Psa diventerebbe il secondo gruppo europeo (16% di mercato) dietro Volkswagen (24%). E sarebbe un brutto colpo anche per Fca, che aveva messo gli occhi proprio su Opel già da due anni.

La notizia, anticipata dall’agenzia Reuters (che cita «due fonti a conoscenza dell’operazione»), è stata confermata da Psa che «sta valutando con Gm una serie di iniziative strategiche – con l’obiettivo di aumentare la redditività e l’efficienza operativa – tra cui la possibilità di acquisire Opel. A questo stadio dei negoziati non esiste alcuna certezza sulla conclusione di un eventuale accordo». I due gruppi collaborano già nella realizzazione di alcuni modelli ed erano stati vicini alla fusione nel 2013.

L’affare era saltato per la crisi di Peugeot, salvata poi dall’intervento statale e dai soldi del partner cinese DongFeng che prese il 14% delle azioni (alla pari con gli altri due soci forti, lo Stato e la famiglia). Psa è diventato così un trampolino di lancio per la Cina nell’obiettivo di espandersi nel settore automobilistico. E rappresentare la mina vagante di un mercato dove le concentrazioni sembrano destinate a moltiplicarsi per sostenere la crescita degli ultimi mesi.

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