Parigi, visioni messicane

Fino al 22 aprile la Fondation Henri Cartier-Bresson ospita gli scatti di Henri Cartier-Bresson e Paul Strand, veri e propri documenti sociali di un Paese in fermento

Due visioni diverse, frutto di due personalità distinte, di un Paese in fermento. Sono gli sguardi con cui il francese Henri Cartier-Bresson (1908-2004) e l’americano Paul Strand (1890-1976) colsero e interpretarono il Messico. I due fotografi arrivano in terra messicana in due momenti distinti, Strand nel 1932 su invito dell’allora ministro dell’Istruzione e Cartier-Bresson nel 1934 al seguito di una missione etnografica che doveva condurlo in Argentina, poi annullata. I loro scatti (in tutto una novantina), veri e propri documenti sociali, sono frutto di due stili differenti, rispettivamente uno teso a catturare una realtà immobile e l’altro volto a fissare una realtà fluida e spontanea.

Henri Cartier-Bresson/Paul Strand, Mexico 1932-1934Fondation Henri Cartier-BressonFino al 22 aprile

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