Italia: la mobilità elettrica passa dall’Alto Adige

La Regione autonoma ha adottato una serie di politiche che facilitano enormemente la diffusione della e-mobility, attirando l’attenzione di Jaguar Land Rover, pronta al debutto con il suo Suv elettrico I-Pace

Oltre 3 milioni di veicoli elettrici (VE) immatricolati a livello globale nel 2017 (di cui il 40% solo in Cina), otto volte di più alle 400 mila auto del 2013, e altrettante colonnine ‘slow charger’ installate da privati per la ricarica. In Europa, dove la Norvegia fa la parte del leone con il 39,2% di nuove immatricolazioni, le colonnine sono 100 mila, suddivise tra punti pubblici e privati, la quota di nuovi veicoli elettrici ammonta all’1% del totale ma si stima che nel 2030 raggiungeranno il 30%.

La mobilità elettrica in Italia

In questo contesto internazionale, che vede la sempre maggiore diffusione di veicoli a batteria e ibridi, l’Italia resta clamorosamente indietro. La quota di mercato dei veicoli elettrici nel nostro Paese è pari a un quinto (lo 0,25%) di quella degli altri grandi d’Europa, mentre le colonnine di ricarica pubbliche sono appena 3 mila e rappresentano il 20% del totale presente sul territorio nazionale, il che limita le possibilità di accesso agli automobilisti.

L’impegno di Jaguar Land Rover per la mobilità green

Attenzione, però, a generalizzare. Il Trentino Alto Adige – che, insieme a Lombardia e Lazio rappresenta il 52% della mobilità elettrica in Italia – rappresenta un caso virtuoso e una best practice per quanto riguarda la e-mobility, grazie a politiche di incentivi ai cittadini. Ed è proprio l’Alto Adige la protagonista dell’indagine commissionata da Jaguar Land Rover Italia al Center for Advanced Studies e all’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research, in collaborazione con Alperia, che indaga lo scenario attuale della mobilità e della diffusione dei veicoli elettrici. Un’indagine che precede di pochi giorni il debutto su strada del Suv 100% elettrico Jaguar I-PACE e che vuole essere per la Casa automobilistica il punto di partenza per sviluppare tecnologie innovative che porteranno l’azienda a offrire versioni elettrificate di ogni sua vettura, a partire dal 2020.

Mobilità elettrica in Italia: il caso Alto Adige

In Alto Adige le energie rinnovabili contribuiscono per il 92% alla produzione di energia, permettendo a 34 Comuni di essere al 100% rinnovabili. In un’ottica di green region, per quanto riguarda strettamente la mobilità, l’Alto Adige sta attuando i principi della cosiddetta Piramide della Mobilità Sostenibile che mirano a evitare il traffico, trasferirlo o migliorarlo. All’interno di questa strategia condivisa sono coinvolti attori privati – quali aziende e operatori del settore alberghiero – e pubblici – quali Comuni e la Provincia di Bolzano.

Il piano prevede soprattutto l’espansione della copertura infrastrutturale – Alperia installerà ogni anno dalle 20 alle 30 colonnine per arrivare a 5.000 entro il 2021, in aggiunta alle 77 già presenti – accanto a un più ampio utilizzo delle energie rinnovabili. A questo si aggiungono gli incentivi: fino a 4.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica e l’esenzione del pagamento del bollo per i primi tre anni, oltre a un contributo fino a 1.000 euro per l’istallazione di una colonnina di ricarica domestica.

I freni alla diffusione dell’auto elettrica in Italia

A livello nazionale, Eurac Research e Jaguar Land Rover hanno indagato le principali barriere all’acquisto che sembrano essere di natura tecnologica, economica e ambientale. Quelle identificate da Jaguar Land Rover – e confermate dalla ricerca – sono: le infrastrutture limitate, l’autonomia e i lunghi tempi di ricarica, i costi d’acquisto superiori ai modelli tradizionali oltre alla produzione e lo smaltimento delle batterie stesse. Molte di queste barriere sono in realtà oggi già facilmente superabili. “Le ultime generazioni di auto elettriche hanno un’autonomia impensabile fino a poco tempo fa, con una media di 300-400 km che diventano 480 km nel caso di Jaguar I-Pace”, commenta Daniele Maver, presidente di Jaguar Land Rover Italia.

L’auto si ricarica (anche) in concessionaria

Con il debutto di I-Pace, Jaguar Land Rover ha scelto di proporre la vettura attraverso una strategia integrata e mirata a offrire una electric customer experience a 360°. Non solo sarà possibile ricaricare la propria I-Pace in tutte le concessionarie JLR italiane, ma i clienti potranno contare sul supporto dell’E-Angel, un consulente che li affiancherà nella gestione degli aspetti tecnico-burocratici, supportandoli nella verifica delle condizioni necessarie per l’installazione della Wallbox gratuita a casa, nella richiesta di potenza al gestore di riferimento e fornendo, chiavi in mano, wallbox di nuova generazione.

Jaguar I-Pace: 100 km con 15 minuti di ricarica

Jaguar I-Pace fa parte della prima categoria di veicoli completamente elettrici e presenta una batteria agli ioni di litio da 90 kWh che consente un’autonomia di 480 km, senza dimenticare le alte prestazioni: i suoi due motori abbinati alla trazione integrale offrono un’erogazione di potenza di 400 CV, consentendo all’auto di raggiungere i 100 km/h in 4,8 secondi.

I proprietari dell’auto, grazie ad un caricatore rapido a corrente continua da 100 kW potranno ricaricare la batteria, da 0 all’80%, in 40 minuti o avere 100 km di autonomia aggiuntiva con soli 15 minuti di ricarica.

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