Viaggio al museo Miraikan: a tu per tu con l’innovazione

In Giappone l’innovazione è diventata un’attrazione turistica. Stiamo parlando dell’ormai celebre museo di Tokyo, capace di raccontare oggi il domani della nostra società. Da qui a mille anni

A Tokyo sorge un luogo magico, uno dei pochi musei al mondo che guardano al futuro piuttosto che al passato. Dove scienza e tecnologia d’avanguardia sono di casa e si può letteralmente toccare con mano ciò che sarà. Ci troviamo sull’isola artificiale di Odaiba, a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale della capitale nipponica. Ed è qui che sorge il Miraikan, che ha fatto dell’innovazione un’attrazione turistica e dove i visitatori possono interrogarsi e interrogare scienziati e ingegneri sul domani del nostro Pianeta.

Display interattivi, mostre e spettacoli avveniristici fanno da cornice a uno spazio in costante evoluzione – e come potrebbe non esserlo –, appena rinnovatosi dopo un restyling che solo nel 2016 aveva interessato le tre sezioni principali del museo. Le quattro nuove esposizioni permanenti, inaugurate lo scorso 22 giugno, si inseriscono in un percorso che mostra con un linguaggio semplice e accessibile i progressi nel campo della medicina, dell’esplorazione terrestre ed extraterrestre, oltre alle innovazioni nel campo dell’Iot e dei robot. E proprio gli androidi sono i protagonisti del Miraikan. Qui “vive” Asimo, l’umanoide di Honda, che ha conquistato gli onori della cronaca internazionale giocando a calcio con l’ex presidente Usa Barack Obama e che si esibisce quattro volte al giorno, stimolando i visitatori a immaginare una società che vivrà fi anco a fi anco ai robot.

Nell’area denominata Create your future trovano posto diversi droidi, la cui somiglianza con l’uomo sfiora la perfezione (tra questi c’è Alter, che imita l’attività nervosa umana sulla base delle azioni dei visitatori) e la rinnovata esposizione dedicata a Internet, che mostra come le informazioni viaggino online e come la Rete influisca sulle nostre vite attraverso i sistemi di Iot. C’è poi una delle installazioni di maggior successo: si chiama Songs of Anagura e, attraverso un’area ludica capace di conquistare gli adulti come i bambini, apre a un futuro da qui a mille anni, dove ognuno di noi, condividendo più dati possibili, potrebbe contribuire alla creazione di un mondo digitale, capace di sfruttare le informazioni presenti in quello reale per predire eventi ed evitare calamità che potrebbero verificarsi… Un domani allettante e inquietante allo stesso tempo, dove il mondo potrebbe conoscere ogni aspetto della società per proteggerla e sostenerla. Prima di lasciare quest’area, soffermatevi nella recente installazione Nobel Q dove gli oltre 20 premi Nobel che hanno visitato il museo hanno lasciato una domanda alla quale ogni visitatore è invitato a dare una risposta.

Innovare significa spingersi anche oltre i propri confini. Terrestri e non. La seconda area del Miraikan – Explore the frontiers – ospita una perfetta riproduzione dell’Iss, la Stazione spaziale internazionale che ha accolto lo stesso direttore del museo Mamoru Mohri (leggi la nostra intervista) nella sua ex carriera da astronauta. Tra le attrazioni principali del museo, questa installazione mostra la vita nello spazio di scienziati, ingegneri e cosmonauti, ma anche il simbolo della sfida dell’uomo alla sua natura, di come, attraverso la cooperazione, possa sopravvivere in circostanze straordinarie interrogandosi sul proprio futuro. Accanto all’inedita esibizione permanente dedicata a Venere – nostro pianeta gemello, che può aiutarci a guardare la Terra da un’altra prospettiva – altre installazioni trattano sfide contemporanee, come quelle legate ai disastri naturali (aiutare a comprenderne cause ed effetti per meglio affrontarli), allo studio delle particelle e alla medicina. Qui è possibile approfondire come i progressi nella ricerca porteranno a trattamenti sempre meno invasivi e personalizzati per ogni singolo paziente.

Chiudiamo il nostro breve viaggio nel futuro – da affrontare anche a bordo del rivoluzionario Uni-Cub, il monociclo elettrico di Honda – con il Geo-Cosmos, il simbolo del Miraikan. Con più di 10 milioni di pixel, l’enorme display a sfera è l’unico al mondo a trasmettere un’immagine realistica della nostra Terra. Grazie ai dati inviati quotidianamente da satelliti e ricercatori da tutto il mondo, presenta le attuali condizioni atmosferiche in ogni angolo del pianeta, ma è anche in grado di riprodurre gli eventi – naturali, politici, economici e sociali – che l’hanno caratterizzato nell’arco della sua storia millenaria. Si tratta di una miniera d’oro di informazioni alimentata dai Big data, accanto alla quale negli anni sono nate nuove installazioni interattive – come il Geo-Prism, un pannello che utilizza la realtà aumentata per visualizzare dati e informazioni sovrapposti al Geo-Cosmos – che hanno tutte un unico scopo: approfondire le nostre conoscenze sulla Terra e noi stessi per gettare le basi su un futuro migliore. Più evoluto e sostenibile.

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