La scommessa di FCA è Maserati

Quando la Ferrari sarà scorporata da FCA verranno a mancare al Gruppo alcuni importanti profitti: riuscirà Maserati ad essere all'altezza?

Pochi giorni fa abbiamo dato l’annuncio ufficiale della scorporazione della Ferrari da FCA, in quanto, parte del capitale della Casa di Maranello verrà poi quotato in borsa. Oltre all’ovvia liquidità che ne deriverà, il Gruppo FCA si troverà di fronte alla perdita del marchio di punta dell’azienda in termini di utili e redditività. Secondo un’analisi di Bloomberg, il posto lasciato vacante dalla Ferrari potrebbe essere “coperto” da Maserati. Un marchio su cui Marchionne punta molto, sia in termini di vendita che d’espansione. Ad oggi i valori di Maserati possiamo definirli quantomeno “ballerini”. Nel 2014 il Gruppo ha chiuso l’anno oltrepassando quota 36.000 consegne, vedendo successivamente un rallentamento del 9%. I profitti del primo trimestre del 2015 non sono migliori, anzi, Maserati vede un ulteriore calo del 39%. Negli Stati Uniti la Ghibli, introdotta nel 2013, ha venduto molto bene all’inizio, subendo una forte frenata nei mesi successivi. Ad oggi si riescono ad avere sconti fino a quasi 10.000 dollari sulla Ghibli. La vera vettura su cui si punta forte è la Maserati Levante, soprattutto nel mercato americano. Il suv arriverà a inizio 2016 e poi, a seguire, verrà rinnovata la GranTurismo. Ad oggi, sempre secondo Bloomberg, i margini di profitto della Maserati sono del 10% circa, a fronte del 13% della Ferrari: quasi il triplo, in ogni caso, di quelli del gruppo Fiat Chrysler. Nel piano di Marchionne è previsto un aumento del margine fino al 15% entro il 2018, parallelamente a un incremento di vendite fino a 75.000: gli analisti di IHS Automotive ritengono che una quota più plausibile sia nell’intorno ai 54.000, anche se l’aumento della rete di vendita potrà aiutare non poco. Il fattore certo è che Marchionne dovrà investire e non poco nel marchio, cercando di farlo espandere e conoscere nel mondo come è stato per il marchio Ferrari.

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