La Gioconda di Leonardo Da Vinci, il quadro più famoso al mondo e forse anche quello più misterioso. A partire dall’identità del soggetto dell’opera, la Monna Lisa. Una ricerca molto particolare, che partirà il prossimo 27 aprile, è quella che vorrebbe finalmente porre fine al mistero del volto più enigmatico della storia della pittura. La domanda alla quale si cerca dare una risposta scientifica è se quel volto appartenga realmente alla nobildonna Lisa Gherardini. Ma come fare? Il Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici culturali e ambientali, presieduto da Silvano Vinceti, ha annunciato oggi che, a partire appunto dal 27 aprile, cercherà nell’ex complesso di Sant’Orsola, situato nel cuore di Firenze, le spoglie mortali della nobildonna fiorentina, morta a 63 anni oltre 500 anni fa.
Recenti ricerche, condotte da Giuseppe Pallanti nell’Archivio di Stato di Firenze, dove è stato ritrovato il documento di morte e sepoltura della Monna Lisa, moglie di Francesco del Giocondo, deceduta il 15 luglio 1542, collocano infatti la sepoltura della stessa proprio nel convento di Sant’Orsola.
Qualora la ricerca nel complesso di Sant’Orsola avesse esito positivo, cioè portasse alla scoperta di sepolture contenenti resti umani potenzialmente attribuibili a Monna Lisa, il comitato cercherà di ricavare dai resti il DNA per confrontarlo con i resti dei due figli della nobildonna che riposano nella chiesa della Santissima Annunziata a Firenze. Se vi fosse correlazione, con le tecniche attuali, si potrebbe ricostruire l’aspetto fisico, forse la stessa immagine di Lisa Gherardini, e così dare un contributo importante per stabilire se fu davvero lei la modella del capolavoro di Leonardo Da Vinci.
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