Istantanee d’impresa

Il Mast di Bologna prosegue l’esplorazione dei valori e delle conquiste lavorative del XX secolo con la mostra Capitale Umano

Il Mast – Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia di Bologna è una realtà relativamente nuova nel panorama culturale italiano. Inaugurato nell’ottobre 2013 e promosso dalla omonima Fondazione Mast dell’imprenditrice Isabella Seragnoli, è un centro polifunzionale che comprende un auditorium, un centro wellness, un asilo nido, un ristorante, un parco di sculture, un luogo di formazione e uno spazio espositivo. Insieme con altri 16 spazi della città, quest’ultimo ha ospitato, all’inaugurazione, il primo episodio della Biennale di fotografia industriale dedicata a impresa e lavoro, prima iniziativa del genere al mondo, curata da François Hébel, direttore dei prestigiosi Rencontres internationales de la photographie d’Arles. L’attività è proseguita con Mondi Industriali 014, inaugurata a gennaio durante Arte Fiera Bologna, e con Capitale umano nell’industria (fino al 30 agosto 2014), entrambe a cura di Urs Stahel. Parallelamente, la fondazione ha proposto a Reggio Emilia, nell’ambito di Fotografia europea, una selezione della sua collezione di scatti di Erich Lessing, fotografo austriaco che, prima per Associated Press e poi per Magnum, ha documentato lo sviluppo industriale europeo del secondo dopoguerra. Con grande coerenza, il Mast si rivela, dunque, impegnato a esplorare una delle linee più prolifiche e interessanti della fotografia di reportage del ’900, che acquista oggi un’importanza particolare, di testimone di un mondo – e di una civiltà del lavoro – che sta scomparendo, cancellata passo dopo passo dalla automatizzazione dei processi industriali, dalla terziarizzazione dell’Occidente e dall’esternalizzazione del lavoro verso i Paesi in via di sviluppo.

Capitale umano riflette proprio su questo, e su come la fotografia possa aiutare a perpetuare valori e conquiste del ventesimo secolo e a conservare la memoria di storie ed esperienze che possono ancora insegnare qualcosa: dalle lotte sindacali al senso di responsabilizzazione che ha portato molti capitani d’impresa a trasformare le loro fabbriche in comunità, che ai dipendenti hanno offerto non solo lavoro, ma anche formazione, socialità e svago. Una storia raccontata tanto da fotografi anonimi, quanto da nomi della storia della fotografia: da Anselm Adams a Robert Doisneau, da Erich Lessing a Ugo Mulas, da Sebastião Salgado ad August Sander. Come scrive il curatore in catalogo: «Oggi come un tempo possiamo distinguere le industrie in due tipologie contrapposte: quelle che trattano il personale con la massima attenzione e responsabilità, operando realmente per la sicurezza e la salute di quello che oggi viene definito “capitale umano”, e quelle che – al contrario – non si curano affatto dei loro collaboratori, delle modalità, dei tempi e delle condizioni in cui si svolge il lavoro». L’attività culturale del Mast punta alla sopravvivenza, difficile ma necessaria, del primo modello.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata