Ford ha deciso di vendere i brevetti sui motori elettrici

La Casa dell'Ovale Blu apre le licenze per accelerare lo sviluppo delle nuove tecnologie

Di questi tempi, il tema sull’impatto ambientale e sulle vetture “verdi” cioè ecologiche stanno sempre più tenendo banco. Dopo Toyota e Tesla, anche Ford ha deciso di aprire la propria “scatola dei segreti” per riuscire ad accelerare questo processo ormai necessario. Il tema è di importanza mondiale, si tratta della mobilità del futuro, destinata ai motori elettrici e ad idrogeno. Diverse a dire il vero sono le modalità, californiani e giapponesi hanno offerto tutto in open source, condividendo gratuitamente il proprio know-how in cambio che gli altri facciano lo stesso, Detroit invece risponde con un sistema a pagamento. Le Case automobilistiche concorrenti, potranno avere a disposizione ben 650 brevetti già approvati e oltre mille in corso di approvazione, ma non gratuitamente. Il Direttore dei programmi elettrici di Ford, Kevin Layden ha dichiarato: “L’innovazione è il nostro obiettivo”, “Condividendo le nostre ricerche con altre aziende potremo accelerare la crescita della tecnologia dei veicoli elettrici e fornire prodotti ancora migliori ai clienti”. Dichiarazione che fanno storcere però il naso alle concorrenti che, senza far pagare nessun diritto sui propri progetti sarebbero disposti a “mettere sul piatto” i propri studi e le proprie ricerche su un progetto che a detta di Ford dovrebbero essere comune. La piattaforma designata per la condivisione è AutoHarvest, un’organizzazione no profit, composta da più di 200 organizzazioni governative, universitarie, di fornitori e produttori che fanno ricerca e condividono le proprie conoscenze. Ford tra i brevetti messi a disposizione offre sistemi innovativi sulla durata delle batterie, sul miglioramento e sull’efficenza. Ma non finisce qui, infatti, la Casa dell’Ovale Blu sarebbe pronta a mettere a disposizione un sistema per il potenziamento della frenata, che permetterebbe di aumentare l’energia della batteria e poterla così accumulare costantemente. Tante sono le novità, con la speranza che le Case costruttrici riusciranno a trovare l’accordo per poter condividere queste innovazione e riuscire a costruire magari insieme un vero e proprio prodotto che svolterà il modo di utilizzare l’autovettura nei prossimi anni.

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