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A Portello nascerà il nuovo Stadio del Milan (Comune permettendo)

Il club rossonero si aggiudica il bando di Fondazione Fiera Milano con un investimento da almeno 300 milioni di euro. Palazzo Marino frena: “La decisione di Fiera non significa che l’opera sarà realizzata”

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Un nuovo stadio per riqualificare l’area del Portello di Milano, un nuovo stadio per rendere la società economicamente sostenibile. In un estate dove impazza il calciomercato Ac Milan ufficializza l’acquisto più importante: quello di uno stadio di proprietà. La società rossonera ha vinto infatti il bando di Fondazione Fiera Milano per la riqualificazione del padiglione 1-2 del vecchio polo fieristico; il progetto di A.C. Milan-Arup Italia: “We are Ac Milan” è stato preferito a “Milano Alta” del costruttore Vitali (uno spazio polifunzionale verde con albergo, ristorante e attività ludiche).

PROGETTO DA OLTRE 300 MILIONI DI EURO. “Il progetto vincitore, si legge nel comunicato di Fondazione Fiera, “ risponde appieno agli obiettivi e alle finalità statutarie di Fondazione Fiera Milano; individua, inoltre, funzioni – sport, tempo libero, accoglienza, attività formative, ricerca, salute, servizi – adeguate alle esigenze della Città che si trasforma e alle linee di sviluppo del territorio metropolitano. Elemento predominante del progetto è lo stadio (da 48 mila posti, ndr), spazio innovativo integrato nella trama del tessuto urbano circostante. Si prevedono inoltre funzioni complementari, organizzate intorno a una serie di percorsi pedonali verdi, con servizi alla persona, commercio al dettaglio, ristorazione, una struttura alberghiera in posizione privilegiata, in sinergia con il business principale e il fitness center, tutte funzioni volte a coinvolgere in modo attivo i cittadini. L’investimento previsto da AC Milan è di oltre 300 milioni di euro, e il canone di affitto per Fondazione Fiera Milano è fissato in 4,050 milioni di euro annui, a fronte della concessione di un diritto di superficie di anni 50.

“GIORNATA STORICA”. Per l’a.d. del Milan, Barbara Berlusconi, il nuovo stadio è soprattutto una “sfida culturale. Anzitutto per Milano perchè proponiamo: uno stadio urbano, di favorire lo sviluppo dell’area che ci ospiterà, di renderla più sicura e un simbolo della Città, di cambiare completamente la mentalità di chi si reca allo stadio proponendogli servizi e momenti di intrattenimento non solo per i 90 minuti della partita. Contemporaneamente ci batteremo per disincentivare il trasporto privato e favorire quello pubblico. Milano, dunque, come Londra. Anche a Londra, infatti, gli stadi sono urbani, si raggiungono in metrò e hanno consentito la riqualificazione delle aree in cui sono stati costruiti”.

IL FRENO DEL COMUNE. “La decisione di Fiera – ha chiarito il vice sindaco e assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris – non significa che l’opera sarà realizzata: oltre alle preliminari valutazioni tecniche ed urbanistiche, sarà infatti necessario il confronto in Giunta e in Consiglio, nonché l’approfondimento di tutti i rilievi avanzati dai cittadini”. Il comitato di residenti che osteggia l’opera teme soprattutto i lavori di bonifica. Il Milan se ne accollerà i costi (circa 20 milioni) promettendo di ridurre al minimo i disagi, di rendere lo stadio insonorizzato e gestire al meglio la mobilità.