Fca pensa in grande e per il suo futuro progetta un’espansione che non sembra conoscere limiti. L’amministratore delegato Mike Manley e il responsabile delle attività europee Pietro Gorlier, infatti, nell’incontro con i sindacati hanno presentato un piano decisamente ambizioso. Tre i punti salienti: oltre cinque miliardi di investimenti nel periodo 2019-2021; tredici nuovi modelli o restyling di auto prodotti negli stabilimenti italiani e l’obiettivo della piena occupazione entro fine 2021. Nel dettaglio, la casa automobilistica ha annunciato di voler scommettere innanzitutto sulla Fiat 500 elettrica che, salvo imprevisti, vedrà la luce nel primo trimestre 2020 a Mirafiori. Secondo Gorlier “sarà un evento emozionale, un miracolo della 500 come brand che dopo anni continua a essere ai vertici del settore”. Lo stabilimento Fca di Pomigliano, invece, si concentrerà sul suv compatto a marchio Alfa Romeo, continuando però a produrre anche della Fiat Panda. L’impianto di Cassino nei prossimi tre anni si dedicherà alla produzione di un nuovo suv medio a marchio Maserati, mentre a Melfi, dove attualmente si creano la 500X e la Jeep Renegade, saranno prodotte anche la Jeep Renegade ibrida plug-in e la Jeep Compass.
Ma le rivoluzioni in casa Fca non finiscono qui. Lo stabilimento di Termoli ospiterà una nuova linea produttiva per realizzare i nuovi motori benzina Fire Fly 1.000, 1.300, turbo, aspirati e ibridi. Cambiamenti anche per quanto riguarda il diesel: per ora l’addio, inizialmente previsto per il 2021, è stato rimandato. A Pratola Serra, dunque, vedranno la luce delle evoluzioni degli attuali modelli realizzati.Ufficialmente, il nuovo piano partirà nel 2019, ma le prime mosse sono già state compiute. “Gli investimenti per la Jeep Compass a Melfi, per la 500 elettrica a Mirafiori, per il suv Alfa a Pomigliano e per l’aumento della capacità produttiva della Sevel sono già lanciati. Partiamo domani mattina”, ha affermato Gorlier.
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