Dopo l’Expo di Milano, la sfida di Dubai

Ispirati dal successo della recente Esposizione universale italiana, il più celebre tra gli Emirati si prepara alla sfida di Expo 2020: obiettivo 20 milioni di turisti grazie a un’offerta per tutte le tasche e a colpi di gioielli dell’architettura moderna

Sfatare i luoghi comuni: è questa la missione che si pone Dubai da qui al 2020 per tentare di imitare il successo di Expo Milano 2015. L’obiettivo finale è lo stesso – 20 milioni di visitatori – molto ambizioso, se si pensa che il dato finale dello scorso anno si è aggirato attorno ai 12 milioni di turisti. Sarà necessaria una crescita tra il 7 e il 9% all’anno per tagliare il traguardo con successo. A patto, come detto, di sconfiggere i luoghi comuni.

Il primo, ovviamente, è il deserto: ormai lo sanno anche i sassi che Dubai offre il meglio della moderna architettura con una serie di edifici da record: innanzitutto il Mall of the World, quattro milioni e mezzo di metri quadri coperti da una cupola di vetro climatizzata. Non sarà ultimato però fino al 2018. Così nel frattempo ci si dovrà accontentare del Dubai Mall, il centro commerciale più grande del mondo. Record globali di dimensioni si registrano qui anche in fatto di hotel (il JW Marriott Marquis vanta 1.600 camere su 72 piani) e isole artificiali (Palm Jumeirah). Il simbolo di Dubai resta il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo con i suoi 828 metri. Solo modernità? Non a Nizwa Fort, un’oasi di tre secoli fa.

L’indotto di Expo Milano 2015

Architettura, shopping, senza dimenticare la ristorazione sempre più internazionale: ma sarà tutto troppo caro, no? Nient’affatto, proprio perché le strutture turistiche stanno puntando sempre di più su un’offerta per tutte le tasche anche grazie ai collegamenti offerti dalla compagnia di bandiera Emirates (6-7 ore dall’Italia). E ancora, come può non inquinare un regno fondato sul petrolio? In effetti lo fa, ma promette di ridurre del 29% le emissioni entro il 2030 grazie alla creazione di aree naturali e l’installazione massiccia di pannelli solari sul tetto di ogni palazzo. Certo, rimangono gli allarmi sulle condizioni di vita dei 250 mila operai immigrati che stanno costruendo lo sviluppo di Dubai, ma per quello si può solo sperare in un progresso non troppo lontano.

LA SFIDA DI ABU DHABI

Se Dubai punta a stupire i suoi turisti, la vicina Abu Dhabi ha scelto invece la strada della cultura per attrarre visitatori da tutto il mondo. In un’area ridottissima, infatti, si concentreranno le nuove sedi dei più importanti musei del mondo: il nuovo Louvre sorgerà sulla Saadiyat Island con una cupola progettata da Jean Nouvel incentrata sull’idea di una meravigliosa “pioggia di luce”. Seguiranno la sede mediorientale del Guggenheim e Lo Zayed National World. Dopo il pieno di arte, ci si potrà concedere anche un po’ di svago nell’avveniristico Ferrari World, il parco a tema dedicato alla rossa con l’ottovolante più veloce del mondo.

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