Burger is the new sushi

La seconda vita del panino più odiato dai critici del fast food, tornato à la page nelle tante versioni gourmet

Da junk food per antonomasia a nuova frontiera del mangiare trendy. Strano il destino dell’hamburger che in pochi anni, complice l’invasione degli street food di ogni tipo e provenienza che hanno colonizzato le nostre città, grazie alla fantasia di chef e ristoratori e, non da ultimo, seguendo l’onda lunga di Expo 2015 (le avete già dimenticate le code chilometriche e il febbrile passaparola riguardo la disponibilità del ricercatissimo “Crocoburger” nei dintorni di Rho Fiera?), sta idealmente prendendo il posto del sushi nei cuori dei gastronauti più modaioli.

A fare da apripista di questo fenomeno è stata forse la riabilitazione del panino, un’altra tendenza culinaria che si è imposta come ideale di fast lunch creativo e tutt’altro che economico. Fioccano le insegne (Panino Giusto ha fatto scuola), i panini d’autore (da quelli firmati Sadler in poi), e le combinazioni più interessanti che pescano dalla tradizione italiana (salumi, formaggi e ortaggi sempre più ricercati e certificati) agli angoli più remoti della terra con proposte esotiche e mai sentite prima. Nel capoluogo lombardo sono in continuo aumento le aperture di hamburgerie chic (Fatto bene, Burbee e Ham sono solo alcuni dei nomi più in voga) con menu accattivanti che offrono vie di fuga a vegetariani, vegani, amanti del pesce e del buon vino, e anche un’alternativa gustosa per chi ha avuto la malaugurata idea di mettersi a dieta. E se Milano è l’avamposto delle novità in Italia, c’è da giurarci che tutto il Belpaese si ritroverà ben presto colonizzato da raffinatissimi hamburger da abbinare a costose etichette.

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