Che bella scoperta!

Linee da mozzare il fiato, appariscenti, costosissime e talvolta persino scomode: il 2016 è l’anno della rinascita di spider e cabrio, ricche di cavalli e accessori. Un piacere da godere in buona compagnia

Fino a ieri ostentarne una sarebbe stato impensabile. Farsi vedere al volante di una spider o di una roadster, soprattutto se di classe superiore, avrebbe avuto il significato di uno schiaffo in piena faccia alla crisi e a chi la subiva: meglio nascondersi dietro a meno appariscenti Suv o crossover, che costavano comunque come un monolocale in periferia, ma riuscivano bene a travestirsi da veicoli tutti casa e lavoro.

Poi arriva il 2016 e, finalmente, gli indici dell’ottimismo delle imprese e dei singoli cittadini tornano a puntare verso l’alto, la voglia di togliersi qualche sfizio riaffiora affondando i sensi di colpa e, come per miracolo, tornano a vedersi in giro le auto che giocano tutto il loro appeal sul tavolo delle emozioni. I loro fortunati proprietari perdono il poco appetibile status di ricchi Epuloni per riacquistare il rango di appassionati dal palato fine. La ripresa, insomma, sdogana i sogni a quattro ruote e fa uscire dagli atelier motoristici alcuni gioielli del made in Italy come la Lamborghini Huracan Spyder, che non ha perso nemmeno un po’ dell’accento emiliano anche se la casa del Toro scatenato è entrata a far parte della galassia Volkswagen. A spingerla è un dieci cilindri a V da 610 cavalli e, in attesa della nascita delle multe per eccesso di accelerazione, ci si può sfogare passando da zero a 100 all’ora in 3,4 secondi, sapendo anche che sul rettilineo dell’Autodromo di Monza ci si potrebbe spingere fino alla quota di 324 chilometri orari. Stratosferica, come il prezzo fissato con precisione teutonica a 227.469 euro.

ARTIGIANI DELLA TECNOLOGIA

Se il vostro conto corrente è un po’ meno ottimista di voi, e siete destinati a godervi l’Huracan solo con gli occhi e con le orecchie, mettetevi l’anima in pace: senza un fisico da atleti, entrare e uscire dalla nuova Lamborghini sarebbe stata comunque una vera impresa. Con un’ottima scusa, fate allora un pensierino sulla Fiat 124 Spider, remake di un successone degli anni a cavallo tra i ‘60 e gli ‘80. La meccanica è quella ultra-collaudata della Mazda Mx-5 e in questo caso il bonifico per il concessionario è di circa 28 mila euro. Il vero affare, però, è mettere la mani con appena 5 mila euro in più su uno dei 124 esemplari Anniversary, i primi a essere consegnati in Italia. Strafare con le potenze sarebbe inutile: il 1.4 turbo eroga 140 cavalli, più che sufficienti per godersi i viaggi all’aria aperta con la compagnia selezionata di un unico passeggero. Se di sesso maschile, potrete commentare con lui la scelta dei Marchionne boys di tornare a una “scoperta” con trazione posteriore: il piacere di guida ne guadagna e per chi si fosse assopito dopo decenni al volante di vetture che tirano davanti, non ci sono problemi: una schiera di servomeccanismi elettronici sono pronti a correggere ogni eccesso, scodate alla garibaldina comprese.

A proposito di retrotreni da trattare con i guanti (naturalmente con le mezze dita), quelli delle Porsche sono proverbiali. Lo zio che aveva una 911 negli anni ‘70 potrà raccontare storie mirabolanti di tornanti sbranati in dérapage, ma nell’era tecnologica delle centraline ci si può divertire lo stesso con la moderazione imposta, se non dal buon senso, dalla taratura dei chip.

DIVE SENZA TEMPO

L’ultima creazione della casa di Stoccarda è la 718 Boxster, che monta motori a quattro cilindri da due e 2,5 litri. Una scelta al ribasso? Tutt’altro: una coppia di pistoni in meno significa maggiore libertà per i designer e minor peso da portarsi in giro. E, in questo caso, anche maggiore potenza poiché il “piccolo” ha 300 cavalli (35 in più rispetto alla Boxster precedente) e il fratello maggiore eroga ben 350 purosangue di scuola germanica. Non badate a spese, scegliete la 718 con il telaio sportivo e ribassato e saccheggiate a piene mani la lista degli optional, anche a costo di far lievitare di brutto il prezzo di partenza, fissato in circa 56 mila euro: se tutto è andato liscio, probabilmente lo zio di cui sopra la sua 911 ce l’ha ancora nel box. Come dire che queste auto sono un investimento a lungo termine, ed è quindi meglio non avere il braccino corto mentre si sceglie una compagna per la vita (automobilistica).

Per noi italiani, però, le vere emozioni sono quelle targate Ferrari. Pensiamo per un attimo alla 488 Spider: «È nata per clienti che al 90% comprano solo auto scoperte, perché ne fanno un simbolo di lifestyle», dice il Product Marketing Manager del Cavallino, Matteo Turconi. Fatto sta che dagli Appennini alle Ande, passando per Pechino e Mosca, proprio questa è la vettura più agognata da nuovi e vecchi ricchi. Mentre tra i loro dipendenti va fortissimo la nuova Mini Cabrio, promossa a pieni voti dai siti che anticipano le novità a quattro ruote. Praticamente a scatola chiusa, è vero, ma il fascino del british style è come quello di una cravatta di Marinella, ovvero immortale. Non costa poco l’inglesina – per averla all’altezza dei tempi ci vogliono circa 30 mila euro –, ma volete mettere fare la parte del piccolo Lord di quartiere? Un abito fatto su misura a Savile Row oggi lo riconoscono solo pochi privilegiati, mentre la cabrio britannica che reca le insegne Bmw parla il linguaggio di un’eleganza tanto informale quanto universale…

Se, invece, siete tra quelli con il sangue a 100 ottani pensate (o sognate) la Mercedes S Amg Cabrio, una delle “scoperte” più grandi del mondo fatta a misura di chi ama viaggiare in compagnia. Qui la tecnica è ai massimi livelli, prendere o lasciare, l’unico dubbio sensato è quello relativo al colore della carrozzeria. E allora lasciatevi consigliare da chi la sa lunga, Piero Mancardi, amministratore delegato della Touring Superleggera, specialista nel trasformare in solide realtà a quattro ruote i sogni degli appassionati, che al Salone di Ginevra ha presentato una superba spider di derivazione Alfa Romeo, prodotta in esemplare unico per un ricco collezionista. «Recentemente sono molto richiesti i toni e le sfumature del celeste», dice. E qui il cerchio si chiude. Il soffitto di una cabrio o di una spider aperta di che colore è se non azzurro? Tanto vale fare pendant. Oggi la moda adora il ton sur ton.

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