Elio Fiorucci protagonista alla Triennale di Milano

A quasi dieci anni dalla sua scomparsa, l'istituzione meneghina dedica una mostra allo stilista, visitabile fino al 16 marzo 2025

Elio Fiorucci protagonista alla Triennale di MilanoElio Fiorucci, Instalation view, Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano

Instancabile, visionario, viaggiatore appassionato, generoso, amante delle donne e dell’arte, capace come pochi altri di segnare l’estetica di un’epoca e di ispirare diverse generazioni a venire, senza prendersi troppo sul serio: Elio Fiorucci è stato tutte queste cose insieme. A quasi dieci anni dalla scomparsa, Triennale dedica allo stilista e imprenditore milanese (1935- 2015) una mostra per raccontare la sua capacità di essere un “cacciatore di tendenze” senza atteggiarsi a snob intellettuale, rivoluzionando dagli anni Sessanta il costume e la moda del nostro Paese.

Elio Fiorucci (fino al 16 marzo), curata da Judith Clark con un efficace progetto di allestimento del regista e scenografo Fabio Cherstich, è la più grande e ricca mostra di opere e documenti mai dedicata al creativo. Visitarla è come fare un salto indietro nel tempo nei gloriosi anni Ottanta e Novanta, quando il negozio fondato nei primi anni Settanta da Fiorucci in piazza San Babila, a Milano, era la meta dello shopping pomeridiano di tantissimi giovani.

Elio Fiorucci: una mostra “totale”

La retrospettiva mette in mostra numerosi prodotti, opere d’arte e di design e documenti dell’archivio personale di Elio Fiorucci, incluse le lettere e i bigliettini di amici e clienti. Non solo: rendendo giustizia a una lacuna troppo duratura, finalmente include ricerche sviluppate da accademici per dimostrare quanto la visione di Fiorucci abbia rivoluzionato la moda e il marketing italiano e globale. Immersi in una “mostra totale” tra scarpe, abiti, poster, grafiche, neon, pupazzi (i celebri angioletti e nanetti), scopriamo così tutta la complessità di Elio Fiorucci, bravissimo a trasformare la leggerezza in cifra stilistica pop.

Elio Fiorucci protagonista alla Triennale di Milano

Elio Fiorucci, Instalation view, (Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano)

Stefano Boeri, che di Triennale è presidente, spiega che con questo progetto si è intenso colmare un’inspiegabile amnesia: «Elio Fiorucci ha dato a Milano il regalo di un primato nella creatività internazionale per almeno due decenni: questa mostra finalmente lo testimonia». Di fatto, e lo si comprende bene quando la si vista, la retrospettiva appare come un coloratissimo work in progress: «Questa esposizione è un documento aperto, non un saggio critico», ha detto la curatrice. Chi vuole contribuire alla documentazione già raccolta può, infatti, mandare la sua testimonianza o un ricordo su Fiorucci scrivendo a eliofiorucci@triennale.org.

Un ruolo importante, a livello di allestimento, è giocato infine dalla voce di Elio Fiorucci, recuperata da registrazioni finora inedite, probabilmente da lui realizzate per la pubblicazione di un’autobiografia mai uscita: è la colonna sonora del percorso che mescola la sua storia personale a quella del marchio, venduto poi negli anni Novanta.

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