America’s Cup, tragica morte per Andrew “Bart” Simpson

Il due volte campione olimpico rimane intrappolato sotto l’AC72 di Artemis Racing, che ha scuffiato nella baia di San Francisco. Bertelli (Luna Rossa): possibile ritiro, senza garanzie per la sicurezza

Giornata tragica per lo sport e l’America’s Cup: muore a 36 anni Andrew Simpson, soprannominato “Bart”, campione olimpico (oro nella Star a Pechino 2008 e argento a Londra 2102) e direttore sportivo del catamarano Artemis Racing. Il campione inglese, sposato e con un figlio piccolo, era uno degli undici uomini dell’equipaggio impegnato a bordo dell’AC72 del team svedese, che ha scuffiato nel corso di una sessione di allenamento nella baia di San Francisco, la stessa baia dove si disputeranno (o si dovrebbero disputare, a questo punto) le regate di Louis Vuitton Cup e America’s Cup 2013. Simpson è rimasto intrappolato sotto la barca rovesciata e, nonostante i ripetuti tentativi dei medici, intentati tanto in acqua quanto a terra, ha perso la vita. “Tutto il team è devastato per questa perdita – ha affermato Paul Cayard, Ceo di Artemis Racing – Le nostre condoglianze più sentite vanno alla moglie di Andrew e alla sua famiglia”.

SERVONO GARANZIE. “Per continuare la sfida ci devono dare garanzie, altrimenti niente”, afferma Patrizio Bertelli, patron di Luna Rossa, sfidante ufficiale di Coppa America, che ipotizza un ritiro del suo team dopo l’incidente mortale all’olimpionico Simpson. “Il team è libero di scegliere se continuare o no – ha detto all’Ansa – ma con uno sport estremo servono garanzie».

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