Sono il 29% le posizioni aziendali di comando in mano alle donne a livello globale, ossia la stessa percentuale registrata nel 2019. Le aziende che presentano un Ceo al femminile sono, invece, aumentate di 5 punti percentuali arrivando nel mondo al 20% nel 2020 rispetto al 15% dell’anno precedente. In calo, infine, le donne che ricoprono il ruolo di Cfo, passate dal 34% al 30%. Sono questi i due dati principali che di evincono dall’ultimo International Business Report (IBR) – Women in Business 2020 di Grant Thornton International, ricerca effettuata a livello globale che raccoglie le risposte di circa 10 mila leader aziendali in 32 Paesi.
Proseguendo nella lettura del report, emerge che l’87% delle imprese ha almeno una donna nel senior management, mentre il 78% delle aziende del mercato medio sta lavorando attivamente al proprio equilibrio di genere. Tra le iniziative più comuni si rilevano: creare una cultura inclusiva (34%), garantire la parità di accesso alle opportunità di sviluppo (34%) e abilitazione del lavoro flessibile (31%). Seguono a pari merito revisione dei processi di reclutamento e mentoring/coaching (26%). Diffude anche: ricompense per alti dirigenti legati agli obiettivi (23%), quote di genere (22%) e allenamento inconscio (21%).
Per quanto riguarda la situazione in Italia, le posizioni di Ceo occupate dalle donne nel 2020 hanno raggiunto il 23%, andando dunque oltre il dato medio globale e registrando un importante aumento rispetto al 2019 (15%). Più in generale, nel nostro Paese, le donne che detengono posizioni di leadership rappresentano oggi il 28%, con un aumento di 4 punti percentuali rispetto al 2019. Allo stesso tempo risulta in calo la percentuale di aziende senza presenze femminili nel senior management che attualmente si assesta al 18%. In termini di media mobile triennale si registra un andamento positivo: nel 2020 la percentuale è del 22%, contro il 28% del 2019 e il 34% del 2018.
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