Un’Europa sempre più divisa sul lavoro

La crisi amplifica le disparità tra Nord e Sud Europa, dove aumenta la sfiducia. Italia all’ultimo posto per percezione della qualità della vita lavorativa

Le crescenti difficoltà economiche e l’innalzamento della disoccupazione hanno risvolti che si riflettono sul clima generale in Europa, polarizzando il Nord e il Sud della regione a livello lavorativo e amplificando le preoccupazioni anche di chi un lavoro ce l’ha.E’ infatti un’Europa sempre più divisa quella tratteggiata dalla sesta edizione del Baromentro Edenred-Ipsos Benessere e motivazione sul posto di lavoro, con tassi di sfiducia elevati soprattutto tra i dipendenti del Sud, dove si pensa soprattutto a non perdere il proprio posto di lavoro. Obbiettivo, quest’ultimo che è in cinma alla lista delle priorità professionali soprattutto di italiani e degli spagnoli (rispettivamente del 39% e del 55% di loro, percentuali in aumento rispetto al 2008). Appaiono, invece, più soddisfatti della loro condizione professionale i lavoratori belgi (77%), tedeschi (74%) e inglesi (63%): solo il 25% dei primi e il 20% dei tedeschi riscontra una riduzione della loro motivazione rispetto al 2008.Fra i manager europei, cresce la richiesta di migliorare la conciliazione vita e lavoro: rispetto ai dati 2008 si segnala un +16% in Germania, +9% Francia e +6% in Spagna, mentre diminuisce la percezione delle prospettive di trovare un nuovo lavoro con, ancora una volta, sostanziali differenze tra Nord e Sud Europa. Se in Belgio (43%) e Germania (46%) la percentuale di lavoratori convinti di riuscire a trovare una occupazione dello stesso livello resta alta, in Italia e Spagna solo il 23% degli intervistati ritiene di poter trovare un lavoro comparabile a quello attuale.Unico dato che accomuna tutta Europa è quello che riguarda i dipendenti della pubblica amministrazione, più ottimisti e sono più motivati rispetto ai lavoratori del settore privato: per il 32% dei belgi e il 38% dei tedeschi la professione è un motivo di realizzazione e benessere mentre per il 16% degli spagnoli e il 20% degli inglesi è persino una fonte di orgoglio.

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