Troppi ritardi: Lidl saluta Federdistribuzione

Decisione maturata in seguito al “continuo ed eccessivo protrarsi delle negoziazioni per il rinnovo del Ccnl”

Lidl-Italia

Troppi ritardi che rischiano di penalizzare i 22 mila dipendenti del gruppo. Con questa motivazione Lidl Italia ha deciso di uscire da Federdistribuzione, federazione che riunisce e rappresenta le aziende della Distribuzione moderna in Italia. Si tratta di un passo indietro importante, se si considera che – sulla base dei numeri forniti dall’azienda e dalla federazione – per numero di dipendenti Lidl contava circa il 10% dei 240 mila addetti che lavorano per le aziende presenti in Federdistribuzione.

Il punto di vista di Lidl Italia

Lidl Italia era entrata in Federdistribuzione meno di tre anni fa, ma il “continuo ed eccessivo protrarsi delle negoziazioni per il rinnovo del Ccnl della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel 2019”, ha portato a questa decisione, che ha l’obiettivo di “dare risposte concrete e immediate ai propri 22 mila dipendenti, che hanno visto in questi anni una progressiva erosione del proprio potere d’acquisto a causa dell’inflazione”. L’azienda ha comunicato che applicherà il Ccnl già rinnovato da Confcommercio, che prevede aumenti salariali e una tantum già definiti.
“Da quattro anni i nostri collaboratori attendono il rinnovo del Ccnl ed è per noi inaccettabile che le trattative si siano ulteriormente arenate per dinamiche che esulano dai loro bisogni”, ha dichiarato Massimiliano Silvestri, presidente di Lidl Italia. “Il prolungato immobilismo nella trattativa ha introdotto incertezze che intendiamo subito superare per il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti delle nostre persone”.

La riposta di Federdistribuzione

Attraverso una nota, la Federazione ha preso atto della decisione di Lidl Italia, sottolienando però che “gli elementi del percorso negoziale con le organizzazioni sindacali, condivise all’unanimità negli organi direttivi di Federdistribuzione, di cui Lidl Italia è stata una componente importante, sono sempre stati improntati principalmente alla tutela dei lavoratori. A conferma di questa attenzione, le nostre imprese associate hanno deciso di erogare nel mese di aprile un anticipo economico sui futuri aumenti contrattuali. Non abbiamo mai fatto mancare la nostra disponibilità a riaprire al più presto il tavolo negoziale, sul quale non sono in discussione le componenti economiche già ampiamente condivise con le organizzazioni sindacali, bensì un aggiornamento dello stesso, rispetto alle esigenze di innovazione ed evoluzione del retail moderno”.

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