Stipendi, il 27,6% se ne va in contribuiti sociali. L’analisi Istat

All’azienda un dipendente costa mediamente 41.875 euro, ma quest’ultimo riceve in busta paga 30.237 euro lorde: un gap dovuto al cuneo sociale

Stipendi bassi? Se il vostro salario non cresce, la responsabilità non è (solo) della vostra azienda, ma dell’intero sistema. Oggi, infatti, nelle tasche del dipendente arriva sì una buona parte della cifra versata dall’imprenditore, ma non tutta: all’incirca il 72%. Il resto, poco meno del 30%, serve per i contributi sociali. A rivelarlo è l’Istat, che ha appena compiuto un’analisi sul costo del lavoro delle imprese con almeno 10 dipendenti nell’industria e nei servizi, da cui emerge un grosso gap fra quanto paga il “padrone” e quanto percepisce il lavoratore. Se all’azienda un dipendente costa mediamente 41.875 euro, quest’ultimo riceve in busta paga 30.237 euro lorde, il 27,6% in meno del valore iniziale. Tutta colpa del cosiddetto “cuneo sociale”: il 20,9% dell’ammontare versato dalle imprese se ne va per i contributi sociali obbligatori per legge, lo 0,4% per quelli volontari e contrattuali e il 3,6% viene assorbito dal trattamento di fine rapporto. A queste spese, si devono aggiungere quelle per la formazione, che però rappresentano soltanto lo 0,2% del costo del lavoro in senso ampio. In Europa, l’incidenza dei contributi sociali è decisamente inferiore, pari al 21,1%, mentre nell’area euro è del 23%.

Gli stipendi più bassi nel turismo

L’Istat ha calcolato anche la retribuzione lorda per ora lavorata: in media è pari a 20,19 euro, ma bisogna considerare che fra le imprese con 1.000 e più dipendenti e quelle di piccole dimensioni (10-49 dipendenti) c’è una differenza di oltre sette euro. La situazione migliore? Quella delle regioni del nord-ovest e del centro, dove la retribuzione per ora lavorata è superiore alla media nazionale rispettivamente del 4,5% e del 2,1%. Nel nord-est, nel sud e nelle isole, invece, i valori sono inferiori (-3,3%, -6,1% e -2,8%).Per quanto riguarda i macrosettori, a pagare meglio i suoi dipendenti è l’industria: in questo caso, infatti, le buste paga lorde si aggirano attorno ai 32.805 euro annui. Nei servizi e costruzioni, invece, gli stipendi scendono in un range compreso fra i 29.476 e 27.969 euro. I comparti più generosi? Quello dell’estrazione di minerali da cave e miniere, che si aggiudica la medaglia d’oro con salari lordi annui di 53.370 euro per dipendente, seguito dalle attività finanziarie e assicurative, che mediamente pagano ciascun lavoratore 52.666 euro lorde. Maglia nera per i servizi di alloggio e ristorazione: qui la busta paga annua precipita a 17.806 euro lorde.

© Riproduzione riservata