Sei elementi da conoscere prima di chiedere un aumento di stipendio

In Italia parlare di soldi sembra essere ancora un tabù, ma non dovrebbe esserlo: negoziare la propria retribuzione dimostra consapevolezza del proprio valore e dell’impegno che ci si assume nei confronti dell’azienda

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Parlare di stipendio in Italia è ancora un tabù. Questo è evidente sia nei colloqui di lavoro, dove solo il 16% degli annunci indica la Retribuzione annua lorda (Ral), sia negli annunci di lavoro in generale, dove la percentuale di annunci che riportano informazioni sul salario è molto più bassa rispetto ad altri Paesi europei.

Questa situazione, evidenziata da un’analisi di Indeed, portale per chi cerca e offre lavoro, è dovuta a diversi fattori, tra cui la cultura italiana, che spesso vede la discussione sullo stipendio come un’invasione della privacy o come un segno di avidità. Inoltre, molti lavoratori italiani hanno paura di chiedere un salario più alto, temendo di essere scartati dal processo di selezione.

“Non è insolito in Italia arrivare al colloquio con poche informazioni”, ammette Gianluca Bonacchi, Senior Talent Strategy Advisor di Indeed Italia. “Siamo meno abituati a discutere del salario di quanto non facciano i lavoratori in altri Paesi nel mondo, soprattutto quelli anglosassoni. Spesso temiamo di fare una brutta impressione al futuro datore di lavoro, ma non è così. Negoziare il proprio stipendio dimostra consapevolezza del proprio valore e dell’impegno che ci assume nei confronti dell’azienda per cui si vorrebbe lavorare”.

Per trattare un aumento di stipendio in modo efficace, è importante prepararsi adeguatamente. Indeed ha provato a riassumere i 6 passaggi chiave: per riuscire a individuare una cifra che possa essere valida per entrambe le parti da un lato e per affrontare la discussione in modo costruttivo dall’altro.

Sei passaggi per prepararsi alla richiesta di aumento di stipendio

  1. Raccogliere informazioni sullo stipendio mediamente offerto sul mercato per la posizione che si dovrà ricoprire, idealmente nella stessa città o in aree dal tenore di vita simile, così da avere chiaro un intervallo salariale di riferimento al quale si ambisce;
  2. Riflettere sul valore della propria figura in termini di esperienza e possibile contributo alla performance aziendale;
  3. Individuare quelle specificità che ci rendono un professionista unico, per rarità del titolo di studio, ad esempio, o per abilità non strettamente afferenti alla sfera professionale ma che possono essere utili per il lavoro in azienda;
  4. Nella trattativa è bene considerare anche i benefit, includendoli da subito nella negoziazione valutando anche eventuali aspetti legati all’organizzazione del lavoro (smart working o flessibilità oraria);
  5. Affrontare la negoziazione con apertura. Se l’offerta di base è soddisfacente ma si ambisce a una cifra leggermente più alta, si può controproporre un incremento salariale programmato, dopo un primo periodo di tempo predefinito;
  6. Mantenere sempre toni costruttivi, dimostrando interesse per l’azienda e per la relazione con chi si ha di fronte.

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